sabato 3 dicembre 2011
Un modello di movimento femminista: il femminismo radicale.
Sul finire degli anni Sessanta negli Stati Uniti gli ideali del movimento femminista erano fortemente connessi alle manifestazioni sociali che interessarono il Paese. Nel corso di queste manifestazioni si protestava contro il neocolonialismo nei Paesi del Terzo Mondo, contro la guerra in Vietnam in cui persero la vita tanti ragazzi e contro la discriminazione razziale.
Nel corso di queste manifestazioni si distinsero delle giovani donne, le quali non tolleravano più di far parte di una società maschilista, dove solo dal punto di vista formale era riconosciuta la parità tra i sessi. Nonostante esse avessero ottenuto importanti diritti soprattutto in ambito giuridico e lavorativo, all'interno del contesto familiare avevano una posizione inferiore rispetto agli uomini.
Il femminismo radicale iniziò ad essere attivo a partire dal luglio 1969 grazie al movimento femminista americano delle Redstockings. Questo gruppo affermava che le donne erano considerate inferiori rispetto agli uomini, che con la loro logica di potere dominavano sia in ambito sociale sia in ambito politico-economico. Il loro obiettivo era quindi quello di cambiare la loro situazione sociale, politica, economica e culturale, poichè si sentivano oppresse e sottomesse agli uomini.
Kate Millett, una delle esponenti di spicco delle Redstockings, scrisse un importante testo-"Sexual Politics"- in cui affermava che la logica sessista stava sempre più opprimendo le donne soprattutto dal punto di vista economico. Per la Millett una delle prime forme di dominio che si affermarono nel mondo fu quella rappresentata dal dominio dell'uomo sulla donna. La scrittrice descriveva nella sua opera due concetti: quello di genere che si riferiva a un'identità sessuale già definita dal punto di vista culturale e quello di sesso, un concetto già definito biologicamente.
Kate Millett quindi nella sua opera fece una critica molto aspra nei confronti del modello sociale patriarcale.
Un'altra esponente del femminismo radicale fu Shulamith Firestone che scrisse "The Dialectic of Sex". In questo saggio la scrittrice sottolineava come fosse il legame tra produzione e riproduzione a generare le differenze sociali tra uomo e donna (vista come educatrice dei suoi figli). La donna doveva essere colei che si sarebbe dovuta occupare dell'educazione dei figli e ciò la avrebbe posta in una posizione di inferiorità rispetto all'uomo.
La Firestone scriveva che sarebbe stata opportuna una rivolta femminista, che avrebbe garantito alle donne di riappropiarsi del proprio corpo.
La terza esponente di spicco delle Redstockings era Anne Koedt, la quale pensava che la donna avrebbe dovuto vivere in modo più libero anche nella sua sfera più intima, non dovendo più sottostare quindi alla logica sessista e al modello sociale patriarcale.
Il movimento femminista radicale quindi appoggiava l'idea secondo cui la donna doveva portare avanti una rivoluzione al fine di ottenere gli stessi diritti degli uomini e per non essere ancora una volta vittime delle loro logiche di potere sociale, politico ed economico.
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