domenica 4 settembre 2016

Impression. Soleil levant: un attimo, un'emozione.

Impression. Soleil levant è un'opera artistica che fu dipinta mediante la tecnica pittorica dell'olio su tela nel 1872 e fu presentata in occasione della prima mostra impressionista del 1874. Inizialmente il quadro non aveva un nome e per poterlo esporre alla prima mostra degli impressionisti gli fu dato il titolo "Impressione".

Questo dipinto fu realizzato da Monet en plein air, mentre stava osservando ammirato l'aurora nei pressi del porto francese di Le Havre. La tela era custodita nel museo Marmottan di Parigi, ma fu rubata nel 1985. Essa è uno dei capolavori indiscussi dell'impressionismo francese. L'elemento che contraddistingue Impression. Soleil levant è senza ombra di dubbio la luce, la quale viene resa dall'artista francese attraverso il colore che sembra essere stato scelto con cura proprio per rendere l'idea del sole che si riflette nell'acqua; la resa del colore serve anche per trasmettere l'idea della serenità, del silenzio che il pittore ha intorno a sé. Gli oggetti e le persone vengono rappresentate in secondo piano, lasciando spazio al paesaggio circostante. 


L'arancio è uno dei colori dominanti del dipinto e si riflette nell'acqua. In mezzo e sulla sinistra vengono rappresentate delle piccole imbarcazioni di pescatori ormeggiate, le quali però fanno da sfondo al paesaggio circostante, assumendo quasi l'aspetto di piccole ombre (soprattutto quelle collocate al centro del dipinto). Al centro, tra cielo e mare, è presente il sole dal colore arancio, i cui raggi si riflettono sull'acqua. Oltre all'arancio, vengono utilizzate sfumature di colore blu. La contrapposizione tra colori caldi (arancione) e freddi (blu) rendono l'idea della nebbia mattutina che si dipana nel cielo. 

L'obiettivo di Impression. Soleil levant è quello di cogliere l'impressione e la sensazione di un preciso attimo, quindi non quello di volere descrivere la realtà circostante. In questo dipinto quindi traspare una sensazione, uno stato d'animo di Monet nel preciso istante in cui osserva il sole del mattino riflettersi nell'acqua marina. Le emozioni e le sensazioni vengono inoltre ben rese mediante delle pennellate rapide (elemento tipico dell'arte impressionista). 
Impression. Soleil levant è uno dei primi quadri realizzati da Claude Monet ed è considerato uno dei quadri emblematici dell'impressionismo francese. 

sabato 3 settembre 2016

Raffinatezza e sensualità attraverso Il bacio di Klimt

Gustav Klimt nacque in Austria in data 14 luglio 1862, nella cittadina di Baumgarten. La sua formazione artistica iniziò all'età di 14 anni, quando l'artista austriaco iniziò a frequentare i corsi della scuola d'arte e mestieri austriaca. Iniziò a dedicarsi allo studio dell'arte applicata e presto iniziò a conoscere l'arte del mosaico e della ceramica.


Il pittore iniziò a esercitare la sua professione con grande zelo da subito e presto gli furono affidati vari incarichi come per esempio la decorazione di un celebre giardino austriaco che si trovava nel noto Kunsthistorisches Museum. Tante furono le opere che realizzò nel corso degli anni, potendo quindi fare sfoggio del suo estro creativo.


Una delle opere artistiche più celebri di Klimt è senz'altro Il bacio, custodita nell'Österreichische Galerie Belvedere di Vienna e dipinta dall'artista con la tecnica dell'olio su tela nell'anno 1907. I soggetti del dipinto, il quale è di forma quadrata, sono un uomo e una donna, i quali vengono colti nell'atto di abbracciarsi, mentre sono inginocchiati. Il piano di appoggio dei due amanti è uno spazio fiorito reso molto vivido dall'utilizzo di colori molto vivaci: il rosso, il verde e il giallo. Lo sfondo della tela invece è dorata e annulla l'idea della profondità spaziale. I due amanti sono vestiti con dei ricchi abiti dorati e sono differenti: l'abito dell'uomo presenta dei rettangoli di varie dimensioni bianchi, neri e arancioni perfettamente delineati, mentre l'abito della donna presenta delle curve concentriche di varie dimensioni di colore rosso, verde, blu, bianco, arancione.

Gli elementi visibili maggiormente del loro corpo sono i volti, le mani dell'uomo e le gambe della donna. Mentre la nuca dell'uomo si scorge di profilo, il volto della donna è perfettamente visibile ed è inclinato orizzontalmente. La resa migliore del dipinto è data proprio dall'espressione della donna, la quale è estatica e sensuale.


Proprio ne Il bacio, Klimt esplica la sua concezione di bellezza femminile, infatti, la donna viene descritta da lui come un essere sensuale e superiore rispetto all'uomo; lei è una specie di femme fatale, la quale ha le redini del rapporto amoroso. Questo aspetto ne Il bacio viene reso però attraverso l'interiorità femminile (l'espressione del volto femminile) e non attraverso gesti nel dipinto. Molto significativo è anche il luogo che è stato scelto per la realizzazione dell'opera: un luogo etereo, astratto e armonico in cui la sensualità dei soggetti rappresentati tende anche a armonizzare il conflitto e le diversità che emergono tra uomo e donna. E' come se in questo contesto mondo maschile e mondo femminile si fondessero e compenetrassero in particolare modo grazie al gesto dell'abbraccio.


Il colore che rende molto vivido il dipinto è senz'altro l'oro delle vesti e dello sfondo, che rievoca nell'arte di Klimt l'influenza dell'arte bizantina del V e VI secolo d. C. L'influenza dell'arte bizantina è visibile anche nella resa delle parti del corpo: infatti, le mani, i visi e i piedi sono tridimensionali, avendo anche una linea di contorno ben definita e un chiaroscuro molto sottile. I corpi degli amanti, lo spazio e i vestiti sono totalmente bidimensionali.


In sintesi il quadro ha come scopo quello di rappresentare la bellezza, la raffinatezza e la sensualità, aspetti molto importanti per l'epoca in Europa, in cui si manifestò il gusto della Belle Époque.


sabato 10 ottobre 2015

Il gusto raffinato della Belle Époque attraverso le opere artistiche di James Tissot

James Tissot è considerato uno dei pittori più amati e invidiati del suo tempo. Nato a Nantes nel 1832, Tissot vive tra Francia e Inghilterra, frequentando i luoghi della mondanità parigina e inglese. Il pittore francese non è collocabile in una precisa corrente artistica restando quindi la sua arte indipendente. Per molti critici nelle sue opere è riscontrabile un richiamo alle pennellate colorate e leggere dell'impressionismo, ma non lo si può collocare comunque in una precisa corrente artistica.

L'artista francese, in molte delle sue opere, rappresenta la società borghese dell'Ottocento grazie alla frequentazione degli ambienti d'élite parigino e inglese. Nelle sue opere vengono rappresentate donne bellissime, dagli abiti eleganti e dai gusti ricercati e raffinati. La raffinatezza e la ricercatezza sono degli elementi caratteristici della celebre tela Dama con ombrello, in cui viene ritratta Mrs. Kathleen Newton, donna inglese sposata che Tissot amava appassionatamente. Il dipinto, custodito presso le Musée Baron Martin in Francia, ritrae la giovane donna di profilo assorta nei suoi pensieri. L'abito della fanciulla è molto elegante, ornato di pizzo lungo le maniche e di colore nero. L'elemento che spicca nelle vesti è un bellissimo fiore di un intenso colore rosso. Mrs. Kathleen tiene un ombrello giapponese dai colori nero e giallo. L'ombrello è un elemento molto importante all'interno del dipinto, perché ricorda la passione del pittore francese per l'arte orientale ricorrente più volte nelle sue creazioni. I colori utilizzati per lo sfondo - il verde e il giallo - sono vivi e rendono l'idea della natura rigogliosa.


La bellezza è sempre un argomento ricorrente nel primo periodo artistico di Tissot. Per esempio l'opera La colazione sull'erba, realizzata tra 1881 e 1882, e custodita presso le Musée des Beaux-Arts de Dijon, ritrae ancora una volta la bellissima Kathleen Newton che rivolge lo sguardo verso il suo amato. La donna viene ritratta circondata da alcuni membri della sua famiglia in un contesto di vita quotidiana come la colazione. I colori utilizzati sono il nero degli abiti, il bianco della tovaglia imbandita, il rosso e l'azzurro dei cuscini e infine il verde del paesaggio circostante.

Quindi, nelle sue opere artistiche iniziali, Tissot presenta il gusto raffinato ed elegante tipico della Belle Époque parigina e dell'età vittoriana inglese, ricevendo plausi dai critici d'arte dell'epoca e essendo tutt'oggi uno degli artisti più apprezzati nel mondo.

giovedì 9 luglio 2015


Il genio creativo di Tiziano





Tiziano Vecellio è considerato il maggiore esponente della pittura veneta di età rinascimentale, realizzando nel corso della sua carriera artistica tantissime opere. Il pittore veneto si ispira a due grandi pittori come Giorgione e Giovanni Bellini in particolare modo per la resa dei caratteri tonali all'interno dei suoi dipinti. Tiziano è uno degli artisti più innovativi dell'era risorgimentale, poiché si stacca dai canoni stilistici classici tipici della pittura dell'epoca.
Attraverso pennellate semplici, egli riesce a trasmettere delle emozioni uniche agli estimatori dei suoi dipinti, smuovendo il loro animo e facendoli appassionare al suo stile pittorico. Le tele del Vecellio sono pura poesia per l'occhio attento dell'osservatore che ammira ammaliato i suoi dipinti.

L'artista intraprese la carriera artistica collaborando con il grande maestro Giorgione. Prodotto della loro collaborazione è il celebre dipinto Concerto campestre, dipinto nel biennio compreso tra il 1509 e il 1510, custodito presso il Museo Louvre di Parigi. Questa raffinatissima tela è di dubbia attribuzione, infatti, vi è chi ritiene sia stata dipinta dal Giorgione, artista da sempre appassionato di musica, e chi sostiene che la tela sia da attribuire a Tiziano, in quanto eseguita secondo i canoni pittorici dell'autore. Molti sono giunti alla conclusione secondo cui l'opera sarebbe stata ideata da Giorgione e realizzata e conclusa, in seguito alla morte di questi, dal Vecellio.
Il dipinto rappresenta una ninfa nuda seduta e ripresa di spalle che, con il suo flauto, viene colta nell'atto di insegnare la musica ai due giovani dinnanzi a lei. L'altra ninfa invece viene ripresa nell'atto di versare dell'acqua in una vaschetta che è localizzata di fronte a lei. Probabilmente questo gesto deve essere interpretato come un vero e proprio rito di purificazione. I quattro personaggi rappresentati simboleggerebbero il rapporto tra uomo e natura, infatti, le due ninfe nude rappresenterebbero la natura, mentre i due giovani che imparano a suonare rappresenterebbero la civiltà, in quanto sono vestiti. L'obiettivo dell'opera è quello di mostrare all'osservatore il significato allegorico della musica: l'uomo civilizzato, attraverso la natura, riceve come dono l'arte della musica solo dopo essersi purificato nell'animo. I colori principali sono il rosa dell'incarnato delle due ninfe e l'arancione delle vesti dei fanciulli. Il paesaggio circostante trasmette una sensazione di serenità con lo scopo di rasserenare gli animi.




Un'altra tela celebre dipinta con la tecnica a olio da Tiziano intorno al 1514 è Amor Sacro e Amor Profano custodito oggi nella Galleria Borghese di Roma. Questo capolavoro artistico viene dipinto dall'artista in occasione delle nozze tra il veneziano Nicolò Aurelio e la moglie Laura. Nella tela viene ritratta la giovane sposa, vicino al piccolo Amore, che viene aiutata dalla dea Venere in persona. La sposa, colta nell'atto di tenere in mano il vaso delle gioie, simboleggerebbe la felicità di breve durata in terra, mentre Venere, colta nell'atto di tenere la fiamma ardente dell'amore divino, rappresenterebbe il sentimento della felicità eterna. In questo quadro l'intento di Tiziano è quello di rappresentare la bellezza come perfezione sia nella sua esplicazione terrena (la sposa) sia nella sua esplicazione celeste (Venere). I colori prevalenti della tela sono il bianco candido e il rosso vivo. Il paesaggio circostante è rappresentato con dei colori che rendono l'idea di tranquillità e serenità.



venerdì 8 agosto 2014

Leonardo da Vinci - La Gioconda tra serenità e mistero






Leonardo da Vinci è considerato uno dei pittori  geniali del Rinascimento italiano. Molto noto per le sue invenzioni, l'artista è stato capace di distinguersi anche in ambito pittorico, come dimostra una delle sue opere principali, ovvero la Gioconda.

Gioconda Leonardo da Vinci: La Gioconda è una delle opere di Leonardo da Vinci più importanti e soggetta a varie interpretazioni nel corso della storia. Nel dipinto la figura umana domina quantitativamente la scena circostante. il viso della donna è visibile di tre quarti, per cui lo si può squadrare anche di lato, potendo cogliere anche l'espressione serena e psicologica.
Questo aspetto permette allo spettatore di osservare l'opera nel suo complesso, non restando immobile. Gli aspetti caratteristici dell'opera d'arte di Leonardo da Vinci sono: il trapasso dei piani dalla luce all'ombra, lo "sfumato", lo "sfocato" dell'immagine, che permettono di far si che il soggetto ritratto sia rappresentato in piena armonia con la natura.

Il sorriso, considerato misterioso secondo varie interpretazioni, è l'espressione della tranquillità che viene raffigurata nella tela. La Gioconda viene rappresentata in posizione piramidale, con il busto dipinto al di sotto del gomito. La dama ha le braccia conserte e da un lato è appoggiata al bracciolo rotondo di un sedile. E' come se la donna si trovasse in una terrazza a loggia di un'abitazione  da cui si scorge un paesaggio naturale armonioso.

Dietro la figura della donna, sullo sfondo viene rappresentato l'ambiente circostante, ove si possono scorgere l'acqua, le pianure, un ponte, le montagne, le strade.

In sintesi quest'opera artistica, custodita presso il Museo del Louvre di Parigi, è considerata come una delle opere più significative di Leonardo da Vinci ed è stata anche oggetto di varie interpretazioni da parte di molti critici, studiosi d'arte.

mercoledì 21 agosto 2013

Mito e religione attraverso le opere di Gian Lorenzo Bernini



Il più grande esponente dell'arte barocca è Gian Lorenzo Bernini, poliedrico architetto, scenografo, scultore. Egli realizza opere artistiche che gli vengono commissionate da vari papi, come Urbano VIII, Paolo V, Gregorio XV, Innocenzo X, Alessandro VII e Clemente X. Egli si forma in campo artistico, iniziando la sua attività come collaboratore del padre. Egli realizza opere, basandosi sul patrimonio artistico classico. L'artista raggiunge la sua prima maturità, realizzando tutta una serie di statue che si ispirano al tema biblico e a quello mitico, come per esempio David e Apollo e Dafne.

L'opera scultorea David si ispira a un tema biblico, è realizzata in marmo nel 1623 ed è custodita presso la Galleria Borghese di Roma. L'opera gli è stata commissionata dal cardinale Scipione Borghese.

Il David viene rappresentato dal celebre architetto in procinto di lanciare il sasso con la fionda. L'espressione del viso evoca inoltre lo sforzo compiuto da David nel compiere quest'azione.
Lo sforzo inoltre è evidente sia nella rotazione delle gambe sia nella curvatura del busto. Un altro particolare riscontrabile è la rappresentazione della concentrazione attraverso gli occhi che sono intenti nel prendere una precisa mira. Osservando l'opera del Bernini si può intravedere l'istantaneità: l'azione, infatti, sta per essere eseguita e il corpo sta per acquisire di nuovo la posizione eretta.

Incentrata sul tema mitico è invece Apollo e Dafne, in marmo, realizzata tra il 1622 e il 1624 e conservata presso la Galleria Borghese di Roma. L'opera viene sempre eseguita su commissione del cardinale Scipione Borghese. Il mito a cui si ispira il Bernini è quello che ha per protagonista la ninfa Dafne che chiede a Zeus di essere tramutata in alloro, perché non vuole essere oggetto di violenza del Dio Apollo.
Uno degli obiettivi dell'opera è la rappresentazione dell'attimo fuggente che è la dinamica stessa della vita. La composizione artistica ha come obiettivo quello di rappresentare il moto, la rapidità, a tal punto da ricordare un comportamento ballettistico. La ninfa grida, cercando di sfuggire al Dio, il quale invece schiude la bocca, mentre corre.
Le due figure rappresentate si dispongono secondo una linea obliqua che parte dalle gamba sinistra alzata di Apollo e che raggiunge l'apice nella mano destra della ninfa, già diventata una fronda, rendendo l'idea di armonia. Come ricordato, la statua è in marmo, il cui trattamento è molto raffinato, rendendo l'idea di trasparenza e dell'assenza di contrasti. In quest'opera Gian Lorenzo Bernini riesce a trasformare una scena drammatica in una scena armoniosa che provoca una sensazione di stupore e meraviglia nello spettatore.

venerdì 2 novembre 2012

Le donne della Belle Époque.

In un periodo storico come la Belle Époque, velato di ottimismo e noto per le sue grandi innovazioni e per il gusto raffinato soprattutto in ambito architettonico, si distinsero grandi figure di donne come Ida Rubinstein, Maria Melato, Isadora Duncan, Francesca Bertini.

In questo periodo storico le donne riscoprirono il gusto raffinato nel vestire, infatti, iniziarono a indossare abiti molto eleganti, grandi cappelli, particolari ventagli, piume, gioielli molto sfarzosi. 
In questo contesto sognante quindi esse riscoprivano il gusto raffinato del vivere e quindi anche la loro femminilità.


Un'importante protagonista della Belle Époque fu Ida Rubinstein, ballerina russa molto nota in particolar modo per la sua esibizione nel balletto Cléopâtre in cui indossò costumi molto belli disegnati da Léon Bakst. Ida Rubinstein inoltre fu anche modella per artisti come Art Déco e Antonio de la Gandara. Con grande fascino la donna si esibì anche in altre opere come Mille e una notte, Shéhérazade e Il martirio di San Sebastiano, opera che si rivelò per l'epoca sia un successo sia uno scandalo. 
Un'altra figura simbolo di quest'epoca fu anche Isadora Duncan, danzatrice statunitense che trascorse gran parte della sua vita in Europa. La celebre danzatrice era molto emancipata e indipendente. La sua indipendenza la Duncan la esprimeva soprattutto nelle sue esibizioni artistiche, infatti, indossando abiti leggeri e danzando a piedi nudi, ruppe con i canoni della danza accademica del periodo. Con la sua semplicità e la sua leggiadria, l'artista americana divenne un punto di riferimento molto importante per la danza.

Maria Melato invece fu un'attrice italiana che sin dalla giovane età dimostrò una grande passione per la recitazione. Molto importante era il suo ruolo sia in ambito teatrale come prima attrice sia in ambito cinematografico, interpretando importanti ruoli in alcune pellicole cinematografiche come Anna Karenina, Il volo degli aironi, Ritorno. La Melato fu ammirata in tutto il mondo per le sue esibizioni in importanti spettacoli teatrali come La figlia di Jorio, opera del D'Annunzio, La Duchessa di Padova dell'autore Oscar Wilde. 

Infine un altro personaggio conosciuto della Belle Époque fu Elena Seracini Vitiello, in arte Francesca Bertini. La donna fu un'importante attrice del contesto cinematografico italiano. Molte furono le sue esibizioni nei film muti e nelle commedie napoletane.
Nel 1915 la Bertini  si esibì come protagonista in Assunta Spina, raggiungendo così una grande notorietà. La donna era molto conosciuta per i suoi gusti raffinati e per il suo grande fascino: per esempio lei amava prendere il té con altre donne e indossava sempre abiti nuovi e eleganti. 

Le donne della Belle Époque quindi furono l'emblema della femminilità e della raffinatezza, distinguendosi soprattutto in ambito artistico, cinematografico e teatrale.