Il genio creativo di Tiziano
Tiziano Vecellio è considerato il maggiore esponente della pittura veneta di età rinascimentale, realizzando nel corso della sua carriera artistica tantissime opere. Il pittore veneto si ispira a due grandi pittori come Giorgione e Giovanni Bellini in particolare modo per la resa dei caratteri tonali all'interno dei suoi dipinti. Tiziano è uno degli artisti più innovativi dell'era risorgimentale, poiché si stacca dai canoni stilistici classici tipici della pittura dell'epoca.
Attraverso pennellate semplici, egli riesce a trasmettere delle emozioni uniche agli estimatori dei suoi dipinti, smuovendo il loro animo e facendoli appassionare al suo stile pittorico. Le tele del Vecellio sono pura poesia per l'occhio attento dell'osservatore che ammira ammaliato i suoi dipinti.
L'artista intraprese la carriera artistica collaborando con il grande maestro Giorgione. Prodotto della loro collaborazione è il celebre dipinto Concerto campestre, dipinto nel biennio compreso tra il 1509 e il 1510, custodito presso il Museo Louvre di Parigi. Questa raffinatissima tela è di dubbia attribuzione, infatti, vi è chi ritiene sia stata dipinta dal Giorgione, artista da sempre appassionato di musica, e chi sostiene che la tela sia da attribuire a Tiziano, in quanto eseguita secondo i canoni pittorici dell'autore. Molti sono giunti alla conclusione secondo cui l'opera sarebbe stata ideata da Giorgione e realizzata e conclusa, in seguito alla morte di questi, dal Vecellio.
Il dipinto rappresenta una ninfa nuda seduta e ripresa di spalle che, con il suo flauto, viene colta nell'atto di insegnare la musica ai due giovani dinnanzi a lei. L'altra ninfa invece viene ripresa nell'atto di versare dell'acqua in una vaschetta che è localizzata di fronte a lei. Probabilmente questo gesto deve essere interpretato come un vero e proprio rito di purificazione. I quattro personaggi rappresentati simboleggerebbero il rapporto tra uomo e natura, infatti, le due ninfe nude rappresenterebbero la natura, mentre i due giovani che imparano a suonare rappresenterebbero la civiltà, in quanto sono vestiti. L'obiettivo dell'opera è quello di mostrare all'osservatore il significato allegorico della musica: l'uomo civilizzato, attraverso la natura, riceve come dono l'arte della musica solo dopo essersi purificato nell'animo. I colori principali sono il rosa dell'incarnato delle due ninfe e l'arancione delle vesti dei fanciulli. Il paesaggio circostante trasmette una sensazione di serenità con lo scopo di rasserenare gli animi.
Un'altra tela celebre dipinta con la tecnica a olio da Tiziano intorno al 1514 è Amor Sacro e Amor Profano custodito oggi nella Galleria Borghese di Roma. Questo capolavoro artistico viene dipinto dall'artista in occasione delle nozze tra il veneziano Nicolò Aurelio e la moglie Laura. Nella tela viene ritratta la giovane sposa, vicino al piccolo Amore, che viene aiutata dalla dea Venere in persona. La sposa, colta nell'atto di tenere in mano il vaso delle gioie, simboleggerebbe la felicità di breve durata in terra, mentre Venere, colta nell'atto di tenere la fiamma ardente dell'amore divino, rappresenterebbe il sentimento della felicità eterna. In questo quadro l'intento di Tiziano è quello di rappresentare la bellezza come perfezione sia nella sua esplicazione terrena (la sposa) sia nella sua esplicazione celeste (Venere). I colori prevalenti della tela sono il bianco candido e il rosso vivo. Il paesaggio circostante è rappresentato con dei colori che rendono l'idea di tranquillità e serenità.
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