giovedì 30 giugno 2011
Antico Egitto: i faraoni delle piramidi.
Nell'Antico Egitto si affermò il regime politico, fondato su elementi divini, dei grandi faraoni. Fu soprattutto nell'Antico Regno che questa forma di potere autocratico si affermò, incentrando tutto il potere nella figura del faraone egiziano. Due dei faraoni più importanti dell'Antico Regno sono Cheope e suo figlio Chefren, appartenenti entrambi alla IV dinastia che aveva regnato nell'Antico Egitto.
Il faraone egiziano Cheope era il figlio di Snefru e di Eteferi e sotto il suo regno l'Antico Egitto ritrovò l'unità e visse un periodo di grande ricchezza. Cheope era descritto, secondo le fonti storiografiche greche, come un faraone molto crudele e dispotico; altre fonti che ci sono pervenute lo descrivono come un regnante riformatore. Egli diede le cariche di sommi sacerdoti a molti membri della sua famiglia, in modo tale da ridurre i privilegi che venivano dati ai vari sacerdoti. Un'altra riforma che Cheope realizzò fu quella del sistema amministrativo statale, rafforzando i poteri del visir a spese degli altri funzionari . La famiglia reale trasse numerosi benefici da questa riforma, che poneva i funzionari sotto il controllo reale. Sotto il suo regno, molto amichevoli erano le relazioni con i popoli vicini.
Cheope, per preparare il suo viaggio nell'aldilà, fece costruire una delle più celebri e ammirate piramidi egizie, la quale avrebbe dovuto ospitare anche i componenti della sua famiglia. Oggi essa è considerata una delle Sette Meraviglie del mondo ed è localizzata sulla riva sinistra del fiume Nilo, dove sono localizzate anche le piramidi egizie di Chefren e di Micerino. E' realizzata con pietra calcarea e granito e per realizzarla sono stati impiegati circa 10.000 uomini.
Alla morte di Cheope, a guidare l'Antico Egitto sarebbe stato il figlio Chefren. La lotta alla successione dinastica fu molto aspra tra Chefren e suo fratello Kheper. La difficile sfida fu vinta dal primo, il quale si apprestava a regnare su una delle civiltà più importanti dell'epoca. Del suo regno non si hanno grandi notizie, infatti, solo alcune fonti tradizionali tramandate da Erodoto affermano che, come il padre Cheope, Chefren era un faraone dispotico. Egli fece costruire la più grande piramide dell'Antico Egitto, la celebre "Sfinge di Giza" che è scolpita su roccia e ritrae il volto del re e il tempio mortuario. Quest'ultimo è situato vicino alla Sfinge.
I due membri della IV dinastia egizia garantirono al loro popolo una grande stabilità politica e religiosa, ma anche un periodo di grande prosperità e equilibrio.
Per approfondimenti: http://www.egittoanticosito.com/history/chefren.htm
http://www.drogbaster.it/piramide_di_cheope.htm
http://www.aton-ra.com/egitto/faraoni-egizi/35-faraoni-antico-egitto/36-chefren.html
mercoledì 29 giugno 2011
Dégas: tra danza e movimento.
Il pittore impressionista Edgar Dégas era molto dedito al lavoro, una persona solitaria, che si dedicava completamente alla sua professione artistica. Era un grande amico di Manet, Paul Valpinçon, Corot, Boldini. Il celebre pittore impressionista aveva come grande passione il teatro e la pittura; l'artista francese amava rappresentare nelle sue opere d'arte soprattutto le donne, anche se nella vita reale le tollerava.
Dégas aveva confessato ai suoi amici, infatti, che a suo avviso le donne avrebbero dovuto occuparsi principalmente di frivolezze come ad esempio la moda, altrimenti avrebbero reso complessa la vita degli uomini.
Dégas veniva considerato come l'artista francese, appartenente all'impressionismo, che meglio sapeva rappresentare nelle sue opere artistiche l'idea di movimento, in particolar modo nella rappresentazione delle scene di danza. Egli era inquadrato nell'impressionismo, ma in realtà nei suoi dipinti si discostava da questo movimento pittorico soprattutto perchè non riusciva a discostarsi completamente dal passato, cercando di mediare tra la modernità e il passato.
L'impressionismo invece, attraverso lo stile pittorico di tanti artisti, voleva discostarsi dal "vecchio" per poter rappresentare la modernità in ambito artistico.
Il soggetto artistico preferito da Edgar Dégas è senz'altro quello della danza; egli era solito rappresentare, infatti, scene di ballo aventi come soggetto le ballerine, lezioni di danza impartite dai maestri, ecc...
Una delle sue opere importanti è ad esempio: "La lezione di ballo", in cui vengono rappresentate tante ballerine disposte a semicerchio in una parte dell'aula di danza nell'atto di ascoltare le spiegazioni che vengono fatte dal loro maestro. Questa tela è frutto di un lavoro duro e faticoso (su cui Dégas ci lavora per tre anni), che, con una particolare tecnica pittorica, vuole rappresentare una scena molto semplice come una lezione di danza. Le pennellate utilizzate dall'artista sono molto rapide e esprimono al meglio l'idea di movimento. Inoltre sembra quasi che l'artista voglia dare all'opera quasi un taglio di tipo fotografico; in questa tela egli utilizza inoltre dei colori molto tenui e chiari.Questo dipinto viene realizzato tra il 1873 e il 1875 e si trova nel Museo d'Orsay, a Parigi.
Una seconda opera è "L'étoile", realizzata dall'artista nel 1878. Con una tecnica pittorica molto particolare viene rappresentata una ballerina nell'atto di danzare. La ballerina, in questa tela, rappresenta la grazia che viene espressa dal pittore con grande abilità artistica. Uno degli elementi presenti anche in quest'opera è l'idea di movimento che Dégas riesce a esprimere nell'immediatezza attraverso l'atto danzante della fanciulla.
Molto particolare è anche l'importante elemento artistico innovativo che è introdotto: lo scorcio dall'alto che rende molto più affascinante la scena rappresentata. Inoltre un altro aspetto particolare è la rappresentazione della ballerina in una posizione molto decentrata.
Nella tela i colori utilizzati sono quelli chiari come il bianco, il grigio e il rosso che sono utilizzati per disegnare la ballerina. Lo sfondo invece viene dipinto con colori più scuri. L'opera è conservata al Museo d'Orsay.
Un'altra opera è "La prova", in cui l'artista rappresenta le prove effettuate dalle ballerine in una delle aule della scuola di danza. Anche in questa tela viene riprodotta una scena in movimento, che rende reali le prove di danza svolte dalle ballerine. Oltre alle danzatrici vengono rappresentati anche un maestro di danza sullo sfondo e una donna anziana che sta aggiustando lo scialle a una delle allieve. I colori utilizzati da Edgar Dégas nel dipinto sono il rosso, l'azzurro, il bianco e il rosa.
Dègas, nelle tele sopra esaminate, quindi realizza principalmente soggetti umani e classici, staccandosi nettamente dall'impressionismo che invece vuole rappresentare la modernità.
Per approfondimenti: http://www.centroarte.com/Degas%20Edgar.htm
http://www.geometriefluide.com/pagina.asp?cat=degas&prod=degas-lezione-ballo
martedì 28 giugno 2011
La religiosità nell'Antico Egitto.
La religione era molto importante per i popoli dell'Antico Egitto, i quali adoravano molte divinità. Una delle caratteristiche più importanti della religione egizia è la presenza di numerosi culti locali, contrassegnati nelle varie località del territorio egiziano dalla presenza di vari luoghi adibiti al culto: ad esempio il tempio egizio di Osiride ad Abydos, il tempio egizio di Ptah a Memphis, ecc...
Gli dei egizi, che erano venerati e rispettati nell'Antico Egitto, inizialmente erano rappresentati sotto forma di animali (poichè le civiltà di quell'area adoravano gli animali) e successivamente erano rappresentate con la testa di un animale e con il corpo umano.
Uno degli dei egizi più importanti è Osiride, il dio di Busiride e fratello-sposo di Iside. Legato alla figura di Osiride c'è un mito molto conosciuto secondo cui Osiride avrebbe regnato sulla terra e avrebbe garantito la civilizzazione del popolo egizio, dando loro le leggi e garantendo il loro sviluppo sociale ed economico. Essendo geloso, il fratello Seth lo uccise con uno stratagemma; infatti fece costruire un cofano decorato e sfarzoso e, durante un banchetto a cui partecipava anche Osiride, fece la promessa di regalare il cofano a chi vi si sarebbe perfettamente adagiato.
Osiride riesce nella prova, venendo però rinchiuso dentro da Seth. In un secondo momento il cofano viene gettato nel fiume Nilo. La moglie di Osiride, Iside, non sapendo che fine aveva fatto il marito lo cercò senza risultato, fino a quando non venne ritrovata la sua salma.
Il dio quindi mandò sulla terra Anubi che ricompose la sua salma fatta a pezzi da Seth e gli diede sepoltura. Iside agitò a questo punto le sue ali sul suo consorte, che respirava di nuovo, ma non potendo regnare più sulla terra, avrebbe regnato nel regno sotterraneo dei defunti. Successivamente dall'unione tra Osiride e Iside nacque Horus che, per vendicare la morte del padre, decise di portare avanti una lotta contro lo zio Seth.
Tra le altre importanti divinità dell'Antico Egitto vi sono Anubi, rappresentato con corpo di uomo e testa di cane. Anubi era il protettore della necropoli e del mondo sotterraneo dei morti. Era molto venerato nell'Alto Egitto, precisamente nella città di Cinopoli. Molto importante è anche Iside, sposa-sorella di Osiride, che era la dea della fertilità e della maternità. Iside era anche associata alla regalità, alla magia e all'oltretomba.
Le divinità venerate nell'Antico Egitto erano tante, ma tra queste si ricordano ad esempio Sekhmet, rappresentata come una leonessa o come una donna dalla testa leonina e i simboli divini di riconoscimento: il bastone uadj, il disco solare e l'ureo. Era la dea della guerra e protettrice dei medici.
Infine molto importante è la dea Nut, raffigurata senza vesti ricoperta di stelle e con piedi e mani per terra. Nut è una dea legata alla resurrezione.
Quindi gli antichi Egizi erano politeisti e avevano l'usanza di seppellire i morti accanto a oggetti di uso quotidiano che avrebbero dovuto usare nell'aldilà. Questa antichissima civiltà, infatti, credeva infatti nell'esistenza di una vita dopo la morte.
per approfondimenti:
http://www.liceoberchet.it/ricerche/geo4d_03/Africa1/religione_anticoegitto_2liv.htm
http://www.anticoegitto.net/religione.htm
lunedì 27 giugno 2011
Claude Monet: le ninfee come senso di quiete
Nel 1883 il pittore impressionista Claude Monet si trasferisce a Givergny, in Francia, dove possiede una tenuta. Nel giardino della sua abitazione, realizzato secondo lo stile giapponese, Monet decide di costruire uno stagno con rose, tulipani, iris, campanule, gladioli, varie specie di piante e in particolar modo ninfee.
Le ninfee saranno uno dei soggetti pittorici principali delle ultime opere artistiche realizzate da Monet. Vi sono circa duecentocinquanta dipinti che il celebre pittore impressionista ha realizzato e che hanno come principale soggetto artistico vedute paesaggistiche con ninfee.
Un'opera artistica molto importante, realizzata nel 1899 e che rientra in questo ciclo di opere è: "Lo stagno delle ninfee, Armonia verde", in cui l'artista francese dipinge lo stagno presente nel suo giardino. Utilizzando una tecnica pittorica, in cui è evidente la grande influenza dell'impressionismo, i soggetti principali che vengono messi in risalto nell'opera sono i fiori e in particolar modo le ninfee, le cui corolle risaltano sulle verdi foglie che galleggiano sulle acque dello stagno.
Con l'uso di una tecnica pittorica inconfondibilmente impressionista, il celebre pittore utilizza dei colori molto vivaci e intensi, che vogliono comunicare un grande senso di quiete e di contemplazione della natura. Predomina in particolar modo il verde con tutte le sue tonalità cromatiche; questo colore serve per rappresentare la bellezza della natura. Il quadro è esposto nel Museo d'Orsay di Parigi.
Nel 1906 Monet realizza un'altra tela celebre, "Ninfee", in cui rappresenta ancora una volta i fiori delle ninfee presenti nello stagno del suo giardino di Givergny. La tecnica pittorica utilizzata dall'artista è sempre legata all'impressionismo.
Le ninfee galleggiano sull'acqua dello stagno illuminate dalla luce del sole. I colori che prevalgono in questa tela sono il blu, il bianco, il rosa e il verde. Le ninfee sono realizzate con dei contorni sfumati e con delle pennellate che sembrano macchie di colore che si mischiano con l'acqua. La tecnica pittorica utilizzata dall'artista francese è molto rapida e sembra voler comunicare la sua meraviglia davanti al fantastico paesaggio naturale che ha dinnanzi a sè. Quest'opera si trova nell'Art Institute di Chicago.
Un'altra opera importante di Monet è: "Ninfee blu" dipinto tra il 1916 e il 1919. Il soggetto di questa tela sono le ninfee blu localizzate in una parte specifica dello stagno di Givergny. La tela rappresenta quindi una parte della natura in primo piano, volendo quindi simboleggiare il concetto astratto dell'infinità e dell'illimitato. La tecnica pittorica adottata nella rappresentazione di questo particolare naturalistico è caratterizzata dall'uso di pennellate che esprimono la libertà di composizione da parte del pittore francese.
Quest'opera si trova a Parigi, nel Museo d'Orsay.
Le ninfee quindi sono un soggetto pittorico molto ricorrente nei quadri impressionisti di Claude Monet, rappresentando un senso di pace, di infinità e di stupore e meraviglia davanti alle bellezze della natura.
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