lunedì 10 ottobre 2011

La luminosità del paesaggio attraverso Jean-Baptiste Camille Corot


Jean-Baptiste Camille Corot è un importante pittore francese ed è uno dei principali esponenti della scuola di Barbizon. Tra i principali artisti della scuola di Barbizon si ricordano John Constable, Lorrain, Turner, Rousseau, Daubigny, Diaz, Millet, Harpignies, de Penne, ecc...
Il soggetto pittorico prediletto da Jean-Baptiste Camille Corot e dagli altri membri di questa corrente artistica è il paesaggio naturalistico, il quale viene dipinto nelle loro tele con degli accorgimenti pittorici molto accurati; per esempio viene resa molto bene l'idea del contrasto di luce, delle variazioni cromatiche per la rappresentazione del sottobosco. Gli artisti della scuola di Barbizon hanno realizzato le loro opere artistiche nel periodo compreso tra il 1830 e il 1870.

La natura viene rappresentata, nelle loro opere artistiche, in modo molto misurato e con grande umiltà. Corot e i suoi colleghi iniziano quindi a sperimentare la tecnica pittorica nota come "plain air", che diverrà intorno ai primi anni Settanta del 1800 uno degli elementi pittorici principali del movimento artistico impressionista.
Jean- Baptiste Camille Corot, per trarre ispirazione nei suoi dipinti, viaggia molto in Europa: si reca tre volte in Italia, visitando Roma, Venezia, Genova, la Toscana, viaggia in giro per la Francia, visitando la Normandia, la Borgogna e la foresta di Fontainebleau.
Uno degli elementi tipici della sua tecnica pittorica è senza ombra di dubbio la rappresentazione della luminosità, la quale rende i paesaggi naturalistici più armonici.
Essendo grande appassionato di mitologia, il celebre pittore francese ritrae nei suoi quadri anche divinità, pastori, ninfe che vengono inseriti all'interno di contesti naturalistici.

Una delle opere realizzate dall'artista durante il suo soggiorno a Roma nel 1826 è: "Il Colosseo visto dai giardini Farnese", che è custodito presso il Museo Louvre di Parigi. In questo dipinto, con grande accuratezza, il pittore rappresenta il Colosseo circondato dalla verdeggiante e luminosa vegetazione.
Corot in questo lavoro rende bene l'idea di luminosità, che fa apparire il paesaggio molto vivo e armonico allo stesso tempo.
L'elemento chiaroscurale è molto evidente nella rappresentazione della vegetazione posta in primo piano, la quale è resa con varie sfumature di colore verde. I colori utilizzati nel dipinto sono il giallo per la colorazione del Colosseo, il celeste per la colorazione del cielo e il verde per la rappresentazione della natura.

Sempre durante uno dei suoi soggiorni a Roma, Corot dipinge "Roma, Castel Sant'Angelo", custodito presso lo Sterling and Francine Clark Art Institute. In questo dipinto egli dipinge nei pressi del fiume Tevere di Roma Castel Sant'Angelo. L'elemento della luminosità è da subito evidente attraverso la rappresentazione del riflesso dell'acqua.
I principali colori utilizzati sono il celeste per la colorazione del cielo, il grigio per la colorazione della cupola della Basilica di San Pietro e dell'acqua del fiume, il giallo per la colorazione di Castel Sant'Angelo, il verde per la colorazione della vegetazione sul lato destro del dipinto e il marrone per la colorazione della barca a vela che fluttua sul fiume Tevere.

Un'altra delle sue opere è: "Salici sulla riva dell'acqua", dipinta nel 1855 e conservata presso il Museo d'Orsay di Parigi. Anche in questo dipinto, attraverso la rappresentazione del riflesso sull'acqua, l'artista francese rende bene l'idea della luminosità.
I colori predominanti sono il grigio con le sue varie sfumature di colore, il verde molto sfumato per la colorazione degli alberi e della vegetazione, il marrone per la rappresentazione dei due animali che si trovano sul lato destro del dipinto.

Jean-Baptiste Camille Corot è considerato come uno dei rappresentanti più significativi della scuola di Barbizon e come uno dei pittori che riesce meglio a dipingere en plain air.

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