domenica 23 ottobre 2011

Alcune opere di Mary Cassatt, l'americana dell'impressionismo.


Mary Cassatt è considerata come una delle poche donne che riesce ad affermarsi all'interno del movimento impressionista francese insieme a un'altra grande artista, Berthe Morisot. La pittrice americana giunge nella capitale parigina nel corso della sua giovinezza, vi trascorre cinque anni prima di fare ritorno negli Stati Uniti, dove si dedica agli studi artistici.
Il suo amore per la Francia è però così forte da farla ritornare in Europa per un viaggio. La pittrice americana torna successivamente in patria, ma il suo legame con Parigi è così chiaro, da farla ritornare nel Vecchio Continente europeo, dove si stabilirà per il resto della sua vita.

La Cassatt dipinge numerose opere artistiche, realizzate seguendo lo stile pittorico dei grandi artisti impressionisti  come Manet, Monet, Sisley,ecc... I soggetti pittorici rappresentati nelle sue tele sono paesaggi naturalistici che vengono resi in modo molto armonico mediante l'utilizzo di colori molto intensi come il verde con tutte le sue tonalità cromatiche. La donna, nei suoi dipinti, dipinge spesso donne e bambini; un altro dei suoi soggetti pittorici ricorrenti è quello di madri e bambini che vengono rappresentati con uno sguardo sereno e dolce.

Una delle opere artistiche che verranno prese in esame è "Two women seated by Woodland Stream". Questo dipinto fa parte di una collezione privata di Parigi ed è stata elaborato dalla pittrice nel 1869. In questa tela vengono rappresentate due donne sedute ai piedi di un laghetto, che è circondato da una vegetazione rigogliosa e lussureggiante.
La natura da un'idea di serenità e di armonia, resa mediante l'uso di colori molto intensi come il verde per la colorazione della vegetazione, il marrone per la colorazione dei tronchi degli alberi, il riflesso della luce riprodotta dal laghetto è reso mediante l'uso del bianco, il quale viene a sua volta utilizzato anche per la colorazione degli abiti delle due donne che vengono rappresentate nell'opera.
Altri colori che vengono utilizzati sono il rosso per la colorazione dell'abito di una delle due donne e per i capelli di una delle due, il giallo per la colorazione dei capelli della donna che si trova a destra.
Lo stato d'animo dell'osservatore dinnanzi a questo quadro è quello di tranquillità e di stupore davanti alla bellezza della natura.

Un'altra opera artistica realizzata da Mary Cassatt è "Maternal kiss", dipinto nel 1897 e che è custodito presso il Philadelphia Museum of Art, negli Stati Uniti. In questo dipinto viene rappresentata una bambina tenuta in braccio dalla madre che viene dipinta di spalle. I colori che vengono utilizzati per dipingere questo ritratto familiare sono molto caldi e intensi: il giallo è il colore predominante ed è utilizzato per la colorazione dell'abito della donna e dei capelli della piccola fanciulla, il rosa pastello per la colorazione dei visi della donna e della bambina, il bianco per l'abitino e il nastro per capelli della piccola, il marrone per dipingere i capelli della madre e infine l'azzurro e il giallo sfumato per la realizzazione dello sfondo.
In questo dipinto l'obiettivo di Mary Cassatt è quello di rappresentare un quadro familiare che trasmetta all'osservatore tenerezza e serenità.

Infine un'altra tela dell'artista americana è: "Jeune fille au jardin", dipinta nel 1882 e conservata presso il Museo d'Orsay di Parigi. In questa tela viene rappresentata una giovane fanciulla intenta all'arte del ricamo. Ancora una volta la Cassatt rappresenta una scena di vita quotidiana, uno dei temi ricorrenti nelle sue opere.
Il viso e il busto della giovane donna vengono disegnati con dei contorni ben definiti, testimoniando la grande precisione dell'artista nella realizzazione della scena.
In secondo piano invece viene rappresentato il giardino, dove la ragazza si trova. I colori principali sono il bianco per la colorazione dei vestiti della fanciulla, il rosa per la colorazione della pelle, il rosso per la colorazione dei fiori, il verde per la vegetazione e il marrone per la colorazione dei capelli della giovane donna.

Anche nelle opere di Mary Cassatt è evidente l'amore per la natura e per la famiglia, che viene rappresentata in molte delle sue tele.

lunedì 10 ottobre 2011

La luminosità del paesaggio attraverso Jean-Baptiste Camille Corot


Jean-Baptiste Camille Corot è un importante pittore francese ed è uno dei principali esponenti della scuola di Barbizon. Tra i principali artisti della scuola di Barbizon si ricordano John Constable, Lorrain, Turner, Rousseau, Daubigny, Diaz, Millet, Harpignies, de Penne, ecc...
Il soggetto pittorico prediletto da Jean-Baptiste Camille Corot e dagli altri membri di questa corrente artistica è il paesaggio naturalistico, il quale viene dipinto nelle loro tele con degli accorgimenti pittorici molto accurati; per esempio viene resa molto bene l'idea del contrasto di luce, delle variazioni cromatiche per la rappresentazione del sottobosco. Gli artisti della scuola di Barbizon hanno realizzato le loro opere artistiche nel periodo compreso tra il 1830 e il 1870.

La natura viene rappresentata, nelle loro opere artistiche, in modo molto misurato e con grande umiltà. Corot e i suoi colleghi iniziano quindi a sperimentare la tecnica pittorica nota come "plain air", che diverrà intorno ai primi anni Settanta del 1800 uno degli elementi pittorici principali del movimento artistico impressionista.
Jean- Baptiste Camille Corot, per trarre ispirazione nei suoi dipinti, viaggia molto in Europa: si reca tre volte in Italia, visitando Roma, Venezia, Genova, la Toscana, viaggia in giro per la Francia, visitando la Normandia, la Borgogna e la foresta di Fontainebleau.
Uno degli elementi tipici della sua tecnica pittorica è senza ombra di dubbio la rappresentazione della luminosità, la quale rende i paesaggi naturalistici più armonici.
Essendo grande appassionato di mitologia, il celebre pittore francese ritrae nei suoi quadri anche divinità, pastori, ninfe che vengono inseriti all'interno di contesti naturalistici.

Una delle opere realizzate dall'artista durante il suo soggiorno a Roma nel 1826 è: "Il Colosseo visto dai giardini Farnese", che è custodito presso il Museo Louvre di Parigi. In questo dipinto, con grande accuratezza, il pittore rappresenta il Colosseo circondato dalla verdeggiante e luminosa vegetazione.
Corot in questo lavoro rende bene l'idea di luminosità, che fa apparire il paesaggio molto vivo e armonico allo stesso tempo.
L'elemento chiaroscurale è molto evidente nella rappresentazione della vegetazione posta in primo piano, la quale è resa con varie sfumature di colore verde. I colori utilizzati nel dipinto sono il giallo per la colorazione del Colosseo, il celeste per la colorazione del cielo e il verde per la rappresentazione della natura.

Sempre durante uno dei suoi soggiorni a Roma, Corot dipinge "Roma, Castel Sant'Angelo", custodito presso lo Sterling and Francine Clark Art Institute. In questo dipinto egli dipinge nei pressi del fiume Tevere di Roma Castel Sant'Angelo. L'elemento della luminosità è da subito evidente attraverso la rappresentazione del riflesso dell'acqua.
I principali colori utilizzati sono il celeste per la colorazione del cielo, il grigio per la colorazione della cupola della Basilica di San Pietro e dell'acqua del fiume, il giallo per la colorazione di Castel Sant'Angelo, il verde per la colorazione della vegetazione sul lato destro del dipinto e il marrone per la colorazione della barca a vela che fluttua sul fiume Tevere.

Un'altra delle sue opere è: "Salici sulla riva dell'acqua", dipinta nel 1855 e conservata presso il Museo d'Orsay di Parigi. Anche in questo dipinto, attraverso la rappresentazione del riflesso sull'acqua, l'artista francese rende bene l'idea della luminosità.
I colori predominanti sono il grigio con le sue varie sfumature di colore, il verde molto sfumato per la colorazione degli alberi e della vegetazione, il marrone per la rappresentazione dei due animali che si trovano sul lato destro del dipinto.

Jean-Baptiste Camille Corot è considerato come uno dei rappresentanti più significativi della scuola di Barbizon e come uno dei pittori che riesce meglio a dipingere en plain air.

sabato 8 ottobre 2011

Claude Monet e la rappresentazione della natura nell'impressionismo francese.


Claude Monet è uno degli esponenti più importanti dell'impressionismo francese e dai suoi quadri traspare la sua  grande passione per la pittura resa con elementi coloristici e pennellate molto intense che rendono l'idea di equilibrio, serenità e un grande amore per la natura, la quale suscita in lui un forte sentimento di stupore e meraviglia.

Un esempio attestante il forte legame tra Claude Monet e la natura è rappresentato da una tela nota nel mondo artistico con il nome "Coquelicots"(papaveri). Quest'opera artistica viene dipinta da Monet nel 1873 durante il suo soggiorno a Argenteuil, in Francia, dove l'artista si stabilisce fino al 1878. In questo quadro, che oggi è custodito presso il Museo d'Orsay di Parigi, Monet rappresenta la passeggiata fatta da una donna e un bambino in un campo di papaveri. Ancora una volta a essere posta in primo piano è la veduta paesaggistica, resa con grande intensità visiva dal pittore impressionista.

I colori predominanti sono il rosso per la colorazione dei papaveri, l'azzurro per la colorazione del cielo, il verde per dipingere il grande campo di papaveri e gli alberi che si scorgono sullo sfondo. L'idea che Monet vuole rendere nella tela è quella della serenità e dell'armonia che vengono trasmesse dalla natura circostante.
A rendere ancora una volta la sensazione di serenità è anche la bellezza della giornata trascorsa da madre e figlio durante un loro soggiorno estivo.
In secondo piano inoltre vengono rappresentati anche altri due personaggi che fanno parte integrante della scena rappresentata. E' inconfondibile per di più anche la tecnica pittorica dell'artista, che dipinge l'opera con delle pennellate molto vaste e intense. La donna e il bambino rappresentati in primo piano sono molto probabilmente la moglie di Monet, Camille e il figlio Jean. Oltre alla rappresentazione paesaggistica quindi il pittore francese ha come obiettivo quello di voler rappresentare anche il suo nucleo familiare in una calda giornata d'estate.

Un'altra opera artistica dipinta da Monet en plain air è "Train dans la campagne", in cui viene rappresentata la rigogliosità e la bellezza della natura circostante.
Il quadro viene realizzato nel 1870, prima della nascita del movimento artistico impressionista ed è oggi custodito sempre presso il Museo d'Orsay di Parigi. Il treno viene rappresentato in lontananza, per cui l'obiettivo dell'artista francese è quello di voler mettere in risalto la natura rigogliosa e viva, mettendo in secondo piano un elemento industriale come il treno. Con una tecnica pittorica che sarebbe poi stata un punto di riferimento per i futuri pittori impressionisti, Monet rappresenta ancora una volta una passeggiata effettuata da alcuni passanti su una distesa di verde.
I colori predominanti sono il verde, con tutte le sue tonalità cromatiche, il grigio e il bianco per la colorazione del cielo, il nero per dipingere il treno.

In entrambe le tele di Claude Monet quindi viene resa molto bene la serenità e la bellezza della natura, capace di creare nell'artista francese forti emozioni e suggestioni.

domenica 2 ottobre 2011

La donna nell'Antica Roma.

Nell'antica Roma repubblicana la donna doveva occuparsi delle faccende domestiche, doveva educare i figli, poteva partecipare ai banchetti, recarsi nei luoghi pubblici, come il teatro, le terme, il circo.
Nonostante fosse sottomessa al marito, la donna romana aveva dunque accesso ai luoghi frequentati dagli uomini, per cui la sua condizione sociale era migliorata in età repubblicana. Vi sono esempi di donne romane molto istruite che intrapresero la carriera artistica: Sulpicia ad esempio era una poetessa di grande fama e visse in età augustea.

Con il passare del tempo la donna romana continuava ad acquisire nuovi importanti diritti: le ereditiere ad esempio avevano il diritto di scegliere i loro tutori tra persone di fiducia, potevano divorziare talvolta dai loro mariti.
La condizione sociale della donna quindi era migliorata e quindi queste poterono emanciparsi rispetto al passato. Nell'antica Roma la donna era sempre sotto tutela, infatti, passava dalla tutela genitoriale a quella del marito. Dal punto di vista giuridico le donne non avevano però numerosi diritti: non avevano la tutela sui figli minori, non potevano rappresentare interessi di altri soggetti, non potevano predisporre  un testamento, ecc..
Grande prestigio aveva la matrona dal punto di vista etico-sociale; essa acquisiva grande potere e era molto rispettata all'interno del nucleo familiare ed è per questo motivo che veniva chiamata "domina" (signora).

Vi erano tre tipi di matrimonio nell'antica Roma: la conferreatio, che era caratterizzata dal rito della divisione delle focacce di farro, la cerimonia della coemptio (vendita simulata) e la cerimonia mediante manus (coabitazione per un anno), che considerava la donna come un qualunque altro bene posseduto dall'uomo.

La donna si occupava della casa, ma spesso tra le sue attività vi erano la filatura e la tessitura. Le donne di migliore estrazione sociale talvolta potevano ricoprire cariche sociali e religiose. Per esempio vi erano le Vestali, donne vergini che dovevano custodire il fuoco della dea Vesta. Erano considerate donne di inferiore estrazione sociale quelle provenienti dal mondo teatrale, dal circo, le prostitute che erano tenute in bassa considerazione rispetto alle matrone romane.
Esse non potevano indossare la stola (usata dalle matrone), non potevano contrarre matrimoni legittimi. Il trattamento peggiore era riservato alle concubine che erano straniere, dovevano essere fedeli all'uomo, in pubblico dovevano avere il volto coperto e dovevano occuparsi delle faccende domestiche: facevano la spesa, compravano i vestiti. Molte donne erano dotate di grande intelletto: ad esempio si ricorda la figura di Calpurnia, donna di fine gusto artistico, che leggeva le opere di Plinio il Giovane, cantando anche i suoi versi.

In sintesi nell'antica Roma la donna veniva molto rispettata soprattutto nel suo ruolo di "domina" (signora della casa) che si occupava della famiglia e dei figli.