lunedì 1 agosto 2011

Le grandi Rivoluzioni: la Rivoluzione francese fino alla presa della Bastiglia.



Le cause che determinarono lo scoppio della Rivoluzione francese furono soprattutto due: l'esasperazione del popolo francese-rappresentato all'interno del Terzo Stato-che doveva pagare le tasse più salate del Paese e l'arricchimento di un gruppo di professionisti, gli appaltatori, che si occupavano di riscuotere le tasse. In primo luogo i membri della nobiltà e quelli appartenenti al clero godevano di svariati privilegi, per cui non dovevano pagare delle imposte pesanti come quelle che gravavano sul popolo. Inoltre grandi erano gli sprechi fatti da Luigi XVI e dalla moglie Maria Antonietta per rendere sontuosa la reggia di Versailles. Presto il re scelse due nuovi Ministri delle Finanze, Tourgot e in seguito Necker, i quali vennero presto licenziati per aver affermato che l'unica soluzione per risollevare le Finanze reali sarebbe stata quella di dividere il pagamento delle tasse tra clero, nobiltà e Terzo Stato. Dopo di loro il nuovo Ministro delle finanze fu Calonne, uomo che accontentava le posizioni del re Luigi XVI, della nobiltà e del clero. In secondo luogo gli appaltatori, i quali riscuotevano le tasse per conto della Corona, trattenevano per sé gran parte del denaro che avrebbe dovuto rimpinguare le casse reali.

Presto la situazione iniziò a precipitare e i membri del Terzo Stato, animati dagli esponenti della borghesia francese, iniziarono a pensare alla convocazione degli Stati Generali francesi che non venivano più convocati ormai dal 1614, quando a capo della Monarchia reale vi era Re Luigi XIV. Nel frattempo anche Calonne, come i suoi predecessori, giunse alla conclusione secondo cui sarebbe stato opportuno ripartire il pagamento delle imposte tra nobiltà, clero e Terzo Stato; per questo motivo i reali di Francia lo sostituirono con Loménie de Brienne, il quale giunse anch'egli alle conclusioni dei precedenti ministri francesi.
Il re quindi richiamò alla guida del Ministero delle Finanze Jacques Necker, il quale però decise di convocare gli Stati Generali nel 1789. Il 5 maggio dello stesso anno si aprirono quindi gli Stati Generali e presso la reggia di Versailles giunsero i membri di nobiltà, clero e Terzo Stato.

L'obiettivo di clero e nobiltà era quello di iniziare i lavori in sedi separate, poiché essendo i membri delle classi più ricche avrebbero potuto votare e avere la meglio sul Terzo Stato, che godeva invece di minori privilegi. Se invece il voto fosse stato eseguito in una sede unica avrebbe potuto prevalere il Terzo Stato. Trascorse sei settimane, non era stata presa ancora una decisione, per cui gli esponenti del Terzo Stato decisero di riunirsi in un'altra sede, sfidando apertamente la monarchia francese.
Tutte le stanze reali erano state chiuse e l'unica ala accessibile agli esponenti del Terzo Stato era la celebre Sala della Pallacorda. Ad essi si aggiunsero circa 150 membri del Basso clero; in questa sala venne fatto il noto "Giuramento della Pallacorda", che prevedeva che gli esponenti di questo gruppo non si sarebbero più sciolti, finché nel Paese non fosse stato varato un nuovo Testo costituzionale.

Il re, con un'astuta strategia, sembrava aver rispettato la posizione dei membri che avevano prestato questo giuramento, decidendo quindi di riunire il 9 luglio 1789 l'Assemblea Nazionale Costituente. Presto però con un grande colpo ad effetto egli riunì attorno a sé molti uomini  che facevano parte delle truppe reali dislocate in tutte le regioni del Paese e allontanò Jacques Necker dal Ministero delle Finanze.
L'obiettivo del sovrano francese era quindi quello di voler sedare la rivolta in atto nel Paese con la forza. Il 13 luglio un gruppo di parigini rivoltosi presero d'assalto un negozio che vendeva armi; essi già tramavano l'evento che avrebbe condotto alla presa della Bastiglia. Il 14 luglio 1789 si verificò, infatti, la presa della Bastiglia per mano dei rivoltosi francese che ebbero la meglio sulle truppe reali, le quali furono sconfitte.
Presto in tutte le Regioni francesi furono create delle nuove entità municipali e si organizzò anche la Guardia Nazionale.

Questo evento era considerato epocale e simbolico per la Francia, poiché rappresentava il risveglio della coscienza nazionale francese.

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