mercoledì 10 agosto 2011

La Rivoluzione francese: l'avvento al potere dei montagnardi.



Con l'eliminazione dei girondini dalla scena politica del Paese, presero le redini del potere in  seno alla Convenzione Nazionale francese i montagnardi che da sempre appoggiavano le sorti dei cittadini francesi. Gli eventi che si susseguirono dopo le prime fasi della Rivoluzione francese furono drammatici: le truppe della Prima Coalizione ormai stavano accerchiando il Paese, riportando varie conquiste sul terreno di battaglia francese e la situazione politica, economica e sociale francese era difficile e al collasso. 
Un terribile episodio, durante il periodo del terrore francese, fu quello che nel 1793 condusse alla morte del politico Jean-Paul Marat; egli fu ucciso da Charlotte Corday, che fu successivamente condannata a morte. 

Nel frattempo il Comitato di Salute Pubblica era sotto il controllo di Maximilien Robespierre, che cercò di realizzare una politica tesa ad aiutare i cittadini francesi, le cui condizioni economiche erano peggiorate e a risollevare la situazione economica del Paese. Sul piano politico Robespierre continuò, come altri suoi predecessori, a portare avanti la politica del terrore contro tutte le persone che si sarebbero opposte ai principi e al governo creatosi in seguito alla Rivoluzione francese. 
Nel 1794 il governo rivoluzionario decise di elaborare la Costituzione Montagnarda, la quale aboliva la schiavitù e riconosceva diritti importanti per tutti sul piano economico e sociale. Il nuovo Testo costituzionale proclamava quindi diritti e principi molto importanti soprattutto per il popolo francese. In realtà la nuova Costituzione non fu mai promulgata come testo ufficiale. 
Le leggi che furono varate in questo periodo furono proposte dal Comitato di Salute Pubblica; una delle leggi più impopolari fu quella che obbligava tutti gli uomini maschi che avevano dai diciotto ai venticinque anni a prestare servizio militare, poichè la Francia era coinvolta nella guerra contro le Potenze controrivoluzionarie. 

Il Paese era sempre più in preda alla dissoluzione dal punto di vista economico, sociale e politico e la situazione peggiorava sempre più nel periodo del terrore a causa soprattutto della conduzione politica dei montagnardi. Chiunque osasse opporsi alla rivoluzione era preso di mira. A peggiorare la situazione interna francese contribuì anche la "Legge dei sospetti", che prevedeva l'arresto e la condanna a morte senza processo per coloro che osassero porsi contro il governo rivoluzionario francese. Un'altra legge impopolare del 1793 fu la Legge contro gli accaparramenti, che prevedeva anche la condanna alla pena di morte per chi detenesse in luoghi chiusi beni di prima necessità come farina, carne burro,ecc...
Durante il regime del terrore si assistette anche al processo di laicizzazione nazionale in seno al Paese, accompagnato quindi dalla "scristianizzazione", dall'arresto di numerosi uomini ecclesiastici e dalla confisca di numerosi beni della Chiesa cattolica. In quello stesso anno venne anche introdotto il Calendario Rivoluzionario francese, che sostituiva il vecchio Calendario Gregoriano. 

La situazione non era più tollerata in seno al Paese e presto Robespierre dovette intervenire, creando la Commissione per la libertà di culto. In quello stesso anno si assistette anche a un altro drammatico evento, l'esecuzione capitale della regina di Francia, Maria Antonietta; la regina fu uccisa in Place de la Revolution il 16 ottobre 1793. La Francia viveva quindi uno dei periodi più bui e duri della sua storia e presto vi sarebbe stato l'avvento al potere di Maximilien Robespierre. 


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