sabato 24 dicembre 2011

Johannes Vermeer: il colore alla base dei suoi capolavori artistici.


Ci sono pervenute poche informazioni sulla vita di Johannes Vermeer grazie ad alcuni documenti ufficiali e ad alcune note scritte da vari artisti. Egli proviene da una famiglia protestante: il padre è Reynier Vermeer, tessitore di seta e possessore di una locanda che lo stesso Jan Vermeer gestirà dopo la morte di questi, la madre è invece una donna belga, Digna.
Nel 1652 muore il padre e Johannes Vermeer porta avanti gli affari di famiglia e gestisce la locanda. Pur essendo di religione protestante, il pittore olandese l'anno successivo sposa Catherina Bolnes, proveniente da una famiglia molto ricca e di religione cattolica. Molto probabilmente anche lui di lì a poco si sarebbe convertito alla religione cattolica, infatti, anche i suoi figli avranno dei nomi cattolici. Poco dopo il matrimonio inoltre i coniugi Vermeer si trasferirono presso l'abitazione della madre di Catherina, una donna molto ricca; grazie alla suocera, infatti, il pittore olandese potrà contare su una buona rendita finanziaria che gli avrebbe permesso di realizzare e commissionare i suoi quadri.

Johannes Vermeer è un artista molto brillante e già nel 1653 inizia a essere molto conosciuto anche negli ambienti importanti della società olandese, poichè entra a far parte della "Gilda di San Luca", la famosa Corporazione di pittori presente in Olanda. Per l'artista questo è un periodo molto proficuo, poiché riesce a vendere numerosi dipinti al mercante Pieter Van Ruijven. Quindi essendo stato ammesso all'interno della Corporazione, l'uomo inizia a vendere le sue opere artistiche con più facilità.
La sua tecnica di pittura è molto particolare, poiché per la realizzazione dei suoi dipinti, Vermeer utilizza uno strumento nuovo per l'epoca: la camera oscura che gli permette di collocare con esattezza le persone e gli oggetti all'interno della tela. Nel dipingere le sue opere artistiche egli segue i canoni stilistici della scuola del Caravaggio e di pittori come Gerrit Van Honthorst e Jacob Van Loo.
Presto adotterà uno stile pittorico unico, traendo ispirazione dalla tecnica pittorica di Rembrandt e del suo maestro di pittura Karel Fabritius. Uno degli elementi caratteristici delle sue tele è in particolar modo la resa del colore. Egli tiene tantissimo alla qualità dei colori che utilizza nei suoi dipinti, infatti, sceglie personalmente i pigmenti da cui ricavare le varie colorazioni. Per esempio uno dei colori che l'artista olandese usa frequentemente è il blu oltremare che viene usato spesso per la realizzazione di sfumature di colore blu.

Una delle sue più note opere artistiche è "Ragazza col turbante", che Vermeer dipinge nel biennio 1665-1666 e che è custodito presso il Mauritshuis dell'Aja, in Olanda. Il quadro è considerato come uno dei suoi principali capolavori artistici  e ritrae una giovane fanciulla ritratta di tre quarti e con lo sguardo ammaliante rivolto verso l'artista. L'elemento più rilevante dell'opera è l'effetto della luce sul volto e sul corpo della giovane. Inoltre l'oggetto che viene posto in risalto dalla luminosità del quadro è l'orecchino di perla, che alla vista dell'osservatore da proprio la sensazione di essere di materiale pregiato.
Il dipinto per di più sembra essere stato realizzato con una vera e propria tecnica fotografica, infatti, pare quasi che Vermeer lo abbia dipinto traendo spunto da una fotografia e non da un vero e proprio soggetto artistico.
Le labbra della fanciulla sono socchiuse e di colore rosso e la ragazza sembra essere rappresentata in piena spontaneità, quasi come se non fosse in posa. I colori che vengono utilizzati per dipingere la tela sono il blu oltremare e il giallo tenue per la colorazione del turbante, il marroncino per la colorazione del mantello della giovane fanciulla, il bianco per la colorazione dell'orecchino e per la colorazione delle vesti della ragazza e il rosa chiaro per la colorazione della pelle. Il nero invece viene utilizzato per la colorazione dello sfondo circostante. La tecnica di pittura adottata dall'artista olandese è realizzata mediante colori ad olio.

Un altro suo celebre dipinto è "Suonatrice di chitarra", realizzato nel 1672 e conservato presso la Kenwood House di Londra. In questo quadro viene rappresentata una giovane che suona la chitarra in modo gioioso, considerando l'espressione gioiosa del suo viso. Alle spalle della giovane fanciulla viene rappresentato un quadro che è disposto in modo lineare al soggetto ritratto.
Un elemento pittorico molto interessante è la luce che in questo lavoro proviene da destra, mentre negli altri quadri egli rappresenta la luce proveniente da sinistra, rispettando i canoni pittorici dell'epoca. Le corde della chitarra inoltre vengono rappresentate con delle sfumature di colore in modo tale da dare l'idea di vibrazione e di movimento tipici di un contesto allegro e armonioso.
Le perle della collana vengono realizzate con delle pennellate bianche tese a sottolineare la preziosità del gioiello rappresentato(il filo della collana invece viene colorato con pennellate grigie). Vermeer, in questo dipinto, utilizza dei colori molto caldi e sfumati: per esempio per la colorazione della pelle usa il giallo chiaro e il rosa che rendono l'idea di un gioco di luci e ombre. L'idea di movimento tra l'altro viene resa sia dalla vibrazione delle corde della chitarra sia dalla ragazza colta nell'atto di suonare in modo molto dinamico la chitarra.
Tra gli altri colori predominanti nel dipinto vi sono il giallo per la colorazione dell'abito, il bianco e il grigio per  dipingere sempre l'abito, il marrone chiaro per la colorazione della chitarra, il rosa per la colorazione della pelle della fanciulla.

Johannes Vermeer quindi, con una tecnica pittorica, che sembra quasi fotografica, dipinge dei quadri bellissimi e molto realistici, che rendono in pieno l'idea della precisione e dell'ordine.

mercoledì 14 dicembre 2011

Il tema della differenza sessuale nel femminismo francese degli anni Sessanta e Settanta.



Come negli altri Paesi mondiali il movimento femminista francese affondava le sue radici nel 1700 grazie a personalità importanti come Olympe de Gouges, Jeanne Deroin, Pauline Roland e altre.
Sul finire degli anni Sessanta del 1900 il movimento femminista francese iniziò nuovamente ad essere operativo grazie a femministe celebri come Luce Iragaray, scrittrice di origini belghe, che fu una delle esponenti di spicco dell'associazione femminista Psy-et-po (Psychanalise et politique).

Questa nota associazione femminista francese traeva spunto dalle teorie psicoanalitiche di Jacques Lacan, le quali erano volte al rinnovamento della psicoanalisi freudiana attraverso gli elementi del pensiero strutturalista di Jacques de Saussure. Luce Iragaray scrisse l'opera "Speculum. De l'autre femme", che le costò anche il posto di lavoro presso il dipartimento di psicoanalisi dell'Università di Parigi a Vincennes.
Uno degli elementi fondamentali del suo pensiero era quello della differenza sessuale che a suo avviso stava alla base della società. Per la scrittrice inoltre la società era caratterizzata da numerose differenze di natura linguistica, culturale e religiosa. Queste differenze avevano come base la differenza sessuale tra uomo e donna.
Luce Iragaray affermava che solo traendo spunto dalla differenza sessuale tutte le altre differenze potrebbero essere rispettate. Il rispetto delle differenze per di più avrebbe condotto uomini e donne alla convivenza pacifica.

Nel testo "Speculum. De l'autre femme" l'autrice fece un'aspra critica ai modelli di femminilità freudiana e lacaniana. La donna fece delle rivisitazioni della filosofia classica in questo scritto, analizzandola dal punto di vista femminile. Nel 1977 essa scrisse : "Questo sesso che non è sesso", in cui criticava ancora una volta le teorie psicoanalitiche classiche. A suo avviso le teorie psicoanalitiche e le filosofie dell'Occidente erano solo frutto dei valori maschili. Ancora una volta in questo testo l'intento era quello di rinnovare le teorie della psicoanalisi e delle filosofie occidentali.

Un'altra celebre femminista degli anni Sessanta-Settanta fu Hélène Cixous, che viveva nell'Algeria colonizzata dai francesi. La Cixous scrisse "Jour de l'an" in cui descriveva una rete caratterizzata da spostamenti in cui vi era una tensione tra un radicamento e uno sradicamento. Questa tensione aveva quali elementi principali il rispetto delle differenze e il movimento. Dopo aver trascorso parte della sua vita in Algeria, la scrittrice si stabilì a Parigi in cui continuò ad analizzare nei suoi libri il tema della differenza sessuale.
In testi come ad esempio "Portrait de Dora", l'autrice fece delle riflessioni in merito a questioni inerenti la differenza sessuale, le cui dimensioni e implicazioni mettevano in risalto i temi della costruzione dell'identità e della sessualità.

Un'altra femminista fu la psicanalista e semiotica bulgara naturalizzata francese, Julia Kristeva, che espose il pensiero sull'ordine semiotico materno. Questo sarebbe costituito da tutta una serie di simboli che descriverebbero il rapporto tra madre e figli sin dal momento della nascita.
L'ordine semiotico materno si sostituirebbe all'ordine semiotico paterno descritto da Jacques Lacan.

Il femminismo francese quindi, nel corso degli anni Sessanta-Settanta iniziò a essere di nuovo attivo e grazie ai pensieri di Luce Iragaray, Hélène Cixous e Julia Kristeva, che vivacizzarono il dibattito sulla differenza sessuale in corso in quegli anni.

martedì 6 dicembre 2011

Il movimento femminista nero negli Stati Uniti.


Il movimento femminista americano nasceva grazie a donne bianche che lottavano per la piena parità tra uomini e donne e, nonostante avessero criticato le forme di discriminazione razziale negli Stati Uniti, non denunciarono l'oppressione che le donne nere erano costrette a subire da parte degli uomini neri.
Le donne nere iniziarono a militare attivamente nelle file del movimento per i diritti civili e a partire dal 1968 cominciarono anche a ricoprire ruoli di spicco all'interno di questo, sfidando le logiche del potere maschile.
Ciò che le donne afroamericane criticavano era l'oppressione che gli uomini esercitavano nei loro confronti; esse affermavano che loro erano vittime, infatti, di "un'intersezione di sistemi di oppressione".

Nel 1973 fu fondata la National Black Feminist Organization da Faith Ringgold, Margaret Sloan-Hunter, Doris Wright e Michelle Wallace. Le fondatrici dell'organizzazione affermavano che il movimento femminista di quegli anni fosse dominato da donne bianche e che si sentivano loro stesse oppresse all'interno del movimento per la conquista dei diritti civili, dove dominante era la logica di potere maschile.
I temi che queste leaders affrontarono furono tanti: l'omofobia, il razzismo, la lesbofobia, il classismo.
Una femminista afroamericana molto celebre fu Frances Beal, una delle fondatrici della Third World Women's Alliance. 
La Beal scrisse il documento "Double Jeopardy", in cui affermava come le donne nere non si riconoscessero nel modello di femminilità bianca. Essa criticava anche i metodi maschili nel portare avanti la lotta al razzismo; questi metodi, infatti, non avrebbero dovuto porre in secondo piano le donne nella lotta contro la discriminazione razziale.

Frances Beal sosteneva che le donne nere furono vittime di una doppia oppressione: l'essere donne e l'essere nere. Le afroamericane inoltre non solo combattevano contro la discriminazione razziale, ma anche perché erano relegate ai margini della società e spesso erano disoccupate. Per evitare la disoccupazione molte di loro erano costrette, per guadagnarsi da vivere, a svolgere i lavori più umili.

Nel 1977 altre donne afroamericane iniziarono a riunirsi, dando vita al Combahee River Collective che prese il nome da un'eroica impresa che vide come protagonisti dei soldati nordisti neri che sconfissero le truppe sudiste in South Carolina. Le principali esponenti di questo circolo furono: Demita Frazier, Barbara Smith, Sharon Page Richie, Margo Okizawa Rey, Audre Lorde, Gloria Hull, Lorraine Bethel e Cheryl Clarke.
Un'altra nota femminista fu Angela Davis, che svolgeva la professione di insegnante universitaria e appoggiava ideali comunisti. La donna pubblicò due testi: "Black Macho and The Myth of the Superwoman" e"Women, race and class". Nel suo secondo libro la Davis sottolineava come la lotta contro il sessismo, lo sfruttamento e il razzismo sarebbero dovute essere correlate tra loro. Questa lotta sarebbe dovuta essere portata avanti contro un sistema fondato sul profitto. A suo parere un cambiamento a livello sociale si sarebbe potuto avere solo con la lotta allo sfruttamento e al sistema basato sul profitto.

Il femminismo nero statunitense quindi fu molto attivo negli anni Sessanta-Settanta, criticando apertamente il modello di femminilità definito dalle femministe bianche e la leadership maschile nera del movimento per i diritti civili.


sabato 3 dicembre 2011

Un modello di movimento femminista: il femminismo radicale.


Sul finire degli anni Sessanta negli Stati Uniti gli ideali del movimento femminista erano fortemente connessi alle manifestazioni sociali che interessarono il Paese. Nel corso di queste manifestazioni si protestava contro il neocolonialismo nei Paesi del Terzo Mondo, contro la guerra in Vietnam in cui persero la vita tanti ragazzi e contro la discriminazione razziale.
Nel corso di queste manifestazioni si distinsero delle giovani donne, le quali non tolleravano più di far parte di una società maschilista, dove solo dal punto di vista formale era riconosciuta la parità tra i sessi. Nonostante esse avessero ottenuto importanti diritti soprattutto in ambito giuridico e lavorativo, all'interno del contesto familiare avevano una posizione inferiore rispetto agli uomini.

Il femminismo radicale iniziò ad essere attivo a partire dal luglio 1969 grazie al movimento femminista americano delle Redstockings. Questo gruppo affermava che le donne erano considerate inferiori rispetto agli uomini, che con la loro logica di potere dominavano sia in ambito sociale sia in ambito politico-economico. Il loro obiettivo era quindi quello di cambiare la loro situazione sociale, politica, economica e culturale, poichè si sentivano oppresse e sottomesse agli uomini.
Kate Millett, una delle esponenti di spicco delle Redstockings, scrisse un importante testo-"Sexual Politics"- in cui affermava che la logica sessista stava sempre più opprimendo le donne soprattutto dal punto di vista economico. Per la Millett una delle prime forme di dominio che si affermarono nel mondo fu quella rappresentata dal dominio dell'uomo sulla donna. La scrittrice descriveva nella sua opera due concetti: quello di genere che si riferiva a un'identità sessuale già definita dal punto di vista culturale e quello di sesso, un concetto  già definito biologicamente.
Kate Millett quindi nella sua opera fece una critica molto aspra nei confronti del modello sociale patriarcale.

Un'altra esponente del femminismo radicale fu Shulamith Firestone che scrisse "The Dialectic of Sex". In questo saggio la scrittrice sottolineava come fosse il legame tra produzione e riproduzione a generare le differenze sociali tra uomo e donna (vista come educatrice dei suoi figli). La donna doveva essere colei che si sarebbe dovuta occupare dell'educazione dei figli e ciò la avrebbe posta in una posizione di inferiorità rispetto all'uomo.
La Firestone scriveva che sarebbe stata opportuna una rivolta femminista, che avrebbe garantito alle donne di riappropiarsi del proprio corpo.

La terza esponente di spicco delle Redstockings era Anne Koedt, la quale pensava che la donna avrebbe dovuto vivere in modo più libero anche nella sua sfera più intima, non dovendo più sottostare quindi alla logica sessista e al modello sociale patriarcale.

Il movimento femminista radicale quindi appoggiava l'idea secondo cui la donna doveva portare avanti una rivoluzione al fine di ottenere gli stessi diritti degli uomini e per non essere ancora una volta vittime delle loro logiche di potere sociale, politico ed economico.

venerdì 25 novembre 2011

L'equilibrio e la serenità nelle opere di Pierre-Auguste Renoir.


Pierre-Auguste Renoir è senza ombra di dubbio uno dei pittori impressionisti che rappresenta la bellezza attraverso i paesaggi naturali, la delicatezza dei volti femminili. Le scene che vengono elaborate con grande accuratezza nelle sue opere artistiche esprimono la gioia di vivere e il sentimento di felicità. Pierre-Auguste Renoir inoltre, così come altri pittori impressionisti, dipinge i suoi quadri adottando la tecnica di pittura en plain air.

Una delle sue più celebri opere artistiche è "Bal du moulin de la Galette", dipinto nel 1876 e conservato presso il Museo d'Orsay. Il quadro è stato esposto per la prima volta l'anno successivo in occasione della mostra tenuta dal gruppo degli impressionisti francesi.  In questa tela viene rappresentata una scena di vita quotidiana: uomini e donne colti sia nell'atto di danzare sia seduti, mentre si svagano presso il celebre café parigino Le Moulin de la Galette.
In questo dipinto viene resa molto bene l'idea di movimento grazie alla rappresentazione degli uomini e delle donne colti nell'atto di danzare. Questo effetto ottico viene reso in modo magistrale dall'artista francese attraverso l'effetto della luce che sembra a tratti artificiale e a tratti naturale. Questa tela è considerata come uno dei principali capolavori di Renoir, che utilizza anche dei colori molto intensi e vibranti come l'azzurro scuro, il bianco, il giallo, il rosa chiaro, il verde per la colorazione degli alberi che si scorgono sullo sfondo.
La scena che viene dipinta dall'artista trasmette un senso di equilibrio e di grande quiete.
Il pittore ritrae in primo piano uomini e donne seduti sia su delle panchine sia attorno ai tavoli del café parigino e in secondo piano donne e uomini mentre danzano, rendendo chiaramente l'idea di una vera e propria profondità prospettica (la quale viene risaltata anche dalla variazione del colore).

Nel 1881 egli dipinge un altro bellissimo quadro, "Doge's Palace, Venice", che oggi è conservato presso il Clark Art Institute di Williamstown, negli Stati Uniti. Renoir rappresenta in questa tela Venezia ripresa dalla laguna. Egli in quest'occasione decide di dipingere un paesaggio, non delle classiche scene di vita quotidiana. Utilizzando una tecnica di pittura tipicamente impressionista, egli fa uso di colori dalle tonalità molto chiare come l'azzurro per la colorazione della laguna e del cielo, il bianco e il giallo per la colorazione delle vele delle barche fluttuanti sulla laguna, il grigio chiaro e il marrone chiaro per la colorazione dei palazzi rappresentati sullo sfondo.
Un elemento importante visibile nella tela è la riproduzione del riflesso della luce del cielo sull'acqua della laguna; il riflesso della luce è reso con vari colori: bianco, azzurro, giallo chiaro e verde chiaro. Il paesaggio è dipinto nel corso di una bella giornata che rende l'idea di serenità e armonia. Ancora una volta Pierre-Auguste Renoir rappresenta la bellezza attraverso il paesaggio.

Nei suoi capolavori quindi l'artista francese è in grado di riprodurre delle scene paesaggistiche e di vita quotidiana serene che danno la sensazione di pace e tranquillità.





domenica 20 novembre 2011

Gli ideali femministi nelle opere letterarie di Virginia Woolf, Simone De Beauvoir e Betty Friedan.


Il movimento femminista, dopo aver raggiunto importanti obiettivi come il raggiungimento del diritto di voto in numerosi Paesi mondiali(tra cui la Gran Bretagna), subì una battuta d'arresto nel periodo compreso tra la prima guerra mondiale e la seconda guerra mondiale. In quest'arco temporale gli ideali del movimento femminista quindi  passarono in secondo piano, considerate le grandi difficoltà riscontrate durante i due conflitti mondiali. Anche tra gli anni Cinquanta e la prima parte degli anni Sessanta la donna veniva considerata
subordinata all'uomo e come colei che doveva occuparsi dell'educazione dei figli e delle faccende domestiche.
In questi anni così difficili quindi le idee femministe continuarono ad essere presenti in ambito sociale attraverso i romanzi elaborati da tre note scrittrici: l'inglese Virginia Woolf, la francese Simone De Beauvoir e l'americana Betty Friedan. 

Virginia Woolf  aderì pienamente agli ideali femministi in uno dei suoi celebri romanzi: "Le tre ghinee". Le tre ghinee è un saggio in cui la scrittrice inglese immaginava che un'associazione maschile pacifista le avesse chiesto di realizzare tutta una serie di iniziative volte a scongiurare lo scoppio di un terribile conflitto. 
La Woolf, con grande estro creativo, immaginava di possedere tre ghinee mediante il quale finanziarie delle iniziative di beneficenza al fine di prevenire lo scoppio di una grande guerra. 
Una ghinea sarebbe stata donata a un college femminile povero che avrebbe dovuto insegnare materie come la medicina, la pittura,la letteratura, la musica. Tutte queste materie avrebbero permesso lo svilupparsi della pace tra le persone, non generando quindi una violenta guerra. La seconda ghinea sarebbe stata destinata dalla scrittrice a un'associazione femminile che avrebbe permesso l'accesso delle donne alle libere professioni, purchè queste venissero gestite da donne e non da uomini. 
Infine la terza ghinea sarebbe stata destinata all'associazione pacifista maschile. 

Simone De Beauvoir invece appoggiò fortemente i principi femministi in un suo celebre romanzo che fece scalpore sul finire degli Quaranta del XX secolo: "Il secondo sesso". In questo scritto la De Beauvoir sosteneva che donne si diviene, non si nasce. In questo testo viene analizzata la condizione femminile su più piani d'analisi: economico, evolutivo, biologico, mitologico, storico, psicanalitico. 
In questo importante saggio inizialmente la donna viene osservata dal punto di vista maschile in una posizione di subordinazione, poi in ogni fase della sua vita, dall'infanzia fino all'età adulta. L'autrice inoltre analizza la donna nelle sue varie sfaccettature: madre, sposa, innamorata, prostituta, ecc...
Uno dei giudizi più importanti del saggio è quello secondo cui in un mondo più libero, dove alle donne venga
permesso di intraprendere una carriera lavorativa, vi potrebbe essere una maggiore uguaglianza tra i sessi. 
Inoltre esse dovrebbero acquisire un salario adeguato e importanti diritti legali, giuridici, politici e civili. 

Infine l'americana Betty Friedan, dopo aver realizzato tutta una serie di sondaggi sottoposti a casalinghe, laureate, donne di mezza età, scrisse negli anni Sessanta il libro: "The Feminine Mystique". L'autrice, nel suo libro-inchiesta affermò che fosse errato inquadrare le donne come coloro che si occupavano dei figli e delle faccende domestiche. 
Le donne, infatti, si sentono prigioniere dello stereotipo maschilista che le inquadra nel semplice ruolo di madre/casalinga. Esse si sentono subordinate agli uomini, incomplete e vuote. La Friedan infine sostenne che  esse dovrebbero cercare di distinguersi in campo professionale, riuscendo a svolgere così anche il ruolo di madre e moglie. 

Anche nel mondo letterario quindi gli ideali femministi riuscirono ad avere un grande spazio grazie a donne di grande spessore come Virginia Woolf, Simone De Beauvoir e Betty Friedan. 



domenica 13 novembre 2011

Le donne alla conquista dei loro diritti.


Uno degli aspetti principali su cui si basa il movimento femminista è la parità di diritti tra uomini e donne, che non era mai stata garantita nel corso della storia; le donne, infatti, in passato erano considerate come un possesso prima dei padri e poi dei mariti.
Nel corso della storia inoltre esse non hanno potuto godere di diritti fondamentali come il diritto di tutela sui figli, il diritto sul loro patrimonio che avrebbero dovuto ereditare per linea paterna, il diritto di voto. Il movimento femminista nacque nei primi anni del 1800 sulla base degli ideali illuministici e la diffusione dei suoi principi fu favorita anche dagli eventi che condussero alla Rivoluzione francese. Il movimento si basa su due principi fondamentali: la parità di diritti tra uomo e donna sul piano sociale, economico e politico e l'assunto secondo cui a forgiare l'identità sociale non siano elementi basati sul sesso biologico.

All'interno del femminismo inoltre è possibile riscontrare più femminismi, i quali si fondano su varie linee di pensiero come ad esempio il pensiero filosofico, quello socialista, quello nazionale e quello democratico. Vi furono delle donne coraggiose che cercarono di rivendicare i propri diritti già alla fine del 1700: ad esempio si ricorda la francese Olympe de Gouges che nel 1791 scrisse "La dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina", l'inglese Mary Wollstonecraft che scrisse "A Vindication of the Rights of Woman".
Durante la Rivoluzione industriale inoltre esse dovevano occuparsi delle faccende domestiche, dell'educazione dei figli e lavorare a basso costo all'interno delle fabbriche.
Nel XIX secolo inoltre le donne non avevano ancora accesso a diritti fondamentali come il diritto di voto, il diritto alla rappresentanza parlamentare. Nel XIX secolo quindi nacquero due importanti movimenti femministi: il femminismo socialista che si batteva per importanti rivendicazione di tipo sindacale e il femminismo liberale che si batteva invece per l'ottenimento dei diritti civili.

Tra le maggiori esponenti del femminismo socialista si ricordano Marie-Reine Guindorf, Flora Tristan, Désirée Gay, Pauline Roland, Suzanne Voilquin, Jeanne Deroin che richiedevano diritti importanti come il diritto di voto, il diritto al lavoro, l'introduzione del divorzio. Tra le esponenti della corrente femminista liberale vi fu Elizabeth Cady Stanton che elaborò la Dichiarazione dei diritti delle donne all'eguaglianza, Harriet Taylor che scrisse "L'emancipazione delle donne".

Un altro femminismo fu quello anarchico secondo cui le donne sarebbero state liberate dall'oppressione maschile solamente mediante una sovversione sociale. Tra le sue maggiori esponenti vi furono Voltairine de Cleyre, Lucy Parsons e Emma Goldman.
Il vero e proprio manifesto del femminismo fu elaborato dall'americana Margaret Fuller nel 1843 e, dopo una rielaborazione, nel 1845 venne intitolato: "La donna nel XIX secolo". Nella seconda metà del 1800 le femministe furono sempre più attive, fondando numerosi giornali; ad esempio Marie-Reine Guindorf e Désirée Verret fondarono il giornale "La femme libre", espressione del femminismo operaio.
Fanny Richome diresse un altro giornale, "Le Journal des Femmes", in cui veniva delineata la figura di una donna che potesse esercitare il diritto al divorzio, il diritto di voto e il diritto all'istruzione.

In Inghilterra si affermò, all'interno del movimento femminista, il movimento delle suffragette che si batteva per l'acquisizione del diritto di voto per le donne. Le esponenti più importanti del movimento erano Christabel e Annie Kenney. Dopo anni di lotte, il Parlamento britannico nel 1918 adottò La Representation of The people Act, con cui si concedeva il diritto di voto alle donne agiate che avevano più di trenta anni.
Nel 1928 tutte le inglesi ottennero il diritto di voto. Sull'esempio dell'Inghilterra altri Paesi mondiali concessero il diritto di voto alle proprie cittadine: la Russia nel 1918, l'anno seguente gli Stati Uniti, nel 1931 il Portogallo e la Spagna, nel 1944 la Francia, nel 1946 l'Italia, nel 1952 la Grecia, nel 1971 la Svizzera.    

Il femminismo quindi nacque nel 1800 grazie a figure femminili coraggiose, le quali dovettero subire tante ingiustizie per poter ottenere dei diritti fondamentali che erano concessi solo agli uomini. Nonostante tutti i successi raggiunti dalle femministe in quest'arco temporale, ancora si sarebbe dovuto fare tantissimo nel corso del XX secolo per ottenere una piena parità di diritti tra uomini e donne.

venerdì 11 novembre 2011

Le donne del Risorgimento italiano, tra amor di patria e sacrificio



L'unità d'Italia è stato un processo molto lungo che ha visto come protagonisti non solo uomini coraggiosi come Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini, ma anche donne italiane eroiche e coraggiose. Molte di esse hanno sostenuto la causa nazionale combattendo al fianco dei loro mariti, mentre altre invece hanno contribuito alla formazione dello Stato nazionale, appoggiando moralmente i loro congiunti che scendevano sul campo di battaglia, mettendo a repentaglio la loro vita.

Vi sono esempi di donne italiane che si distinsero per il loro coraggio nel corso dei moti risorgimentali in vari modi; ad esempio Nina Schiaffino Giustiniani e Bianca De Simoni Rebizzo diedero ospitalità agli esuli presso le loro abitazioni, Antonietta De Pace che, appoggiando gli ideali mazziniani, istituì i comitati a sostegno di Roma Capitale (essendo però poi arrestata e condotta presso le dure carceri borboniche). 
Un altro esempio di eroina protagonista dei moti risorgimentali italiani è Enrichetta Caracciolo, di nobili origini, che fu costretta alla vita di clausura a causa dei suoi ideali liberali. La donna riuscì a scappare dal convento nel 1864 grazie all'aiuto di Garibaldi; successivamente scrisse anche un libro, "I misteri del chiostro napoletano", in cui raccontava gli anni terribili passati in convento, essendo costretta a subire vari soprusi. 

Anita Garibaldi fu un'altra delle grandi eroine che si distinse per il suo grande valore e la sua fierezza d'animo nel corso del Risorgimento italiano. 
Anita, dopo aver mostrato il suo grande valore in battaglia in Sud America al fianco del compagno, decise di seguire il marito Giuseppe in Italia. Giunta a Nizza, la donna si stabilì presso l'abitazione della madre di Garibaldi; la convivenza con la suocera si rivelò molto difficile, ma Anita rimase in Italia per amore dei figli e del marito, che era sempre in giro per l'Italia intento a combattere contro i nemici del grande sogno italiano, l'unità nazionale. 
La donna però viveva sempre più con sofferenza la lontananza dal suo amato, il quale si trovava a Roma per difendere la neo Repubblica Romana dagli attacchi dell'esercito che appoggiava il Papa. In questa circostanza quindi lei decise di raggiungere il marito nella città romana. Travestendosi da uomo Anita combatteva al fianco di Garibaldi e dei suoi compagni. Presto la situazione volse a favore delle truppe nemiche e Garibaldi, i suoi uomini e la giovane moglie del Generale italiano furono costretti alla fuga. Nel corso del viaggio che gli avrebbe condotti verso la salvezza, Anita si ammalò gravemente, morendo in giovane età. Con grande valore e grande spirito di sacrificio la donna visse gli ultimi istanti della sua vita accanto al suo grande amore. 

Un altro esempio di grande eroina italiana è Cristina Trivulzio di Belgioioso, la quale si distinse nel corso dei moti risorgimentali per il suo grande temperamento. La donna inizialmente fu una delle grandi protagoniste del riformismo sociale, per poi abbracciare gli ideali rivoluzionari, che avrebbero condotto all'unità d'Italia. 
Fu grande protagonista delle celebri "Cinque giornate di Milano"(1848), guidando "La Divisione Belgioioso" che era costituita da duecento uomini volontari. 
Successivamente Cristina giunse nella Repubblica romana, dove con grande ingegno decise di prestare soccorso ai feriti e agli ammalati con l'aiuto di un folto gruppo di donne. 
Dopo la caduta della Repubblica romana, la donna dovette rifugiarsi prima a Civitavecchia, a Malta, ad Atene e a Costantinopoli. Dopo aver visitato vari Paesi orientali, la donna ritornò in Italia, subendo la confisca dei beni da parte degli austriaci.

Tante sono state le donne che si sono battute per la formazione dello Stato unitario italiano, ma tra esse- esempio di grande fierezza e orgoglio per la Nazione-si ricordano anche Colomba Antonietta Porzi che morì durante i combattimenti e Tonina Mariniello che riuscì a imbarcarsi con i Mille, dopo essersi travestita da uomo.

Quindi non solo gli uomini, ma anche le donne italiane combatterono per la causa nazionale, contribuendo al processo che il 17 marzo 1861 condusse alla costituzione del Regno d'Italia. 

domenica 23 ottobre 2011

Alcune opere di Mary Cassatt, l'americana dell'impressionismo.


Mary Cassatt è considerata come una delle poche donne che riesce ad affermarsi all'interno del movimento impressionista francese insieme a un'altra grande artista, Berthe Morisot. La pittrice americana giunge nella capitale parigina nel corso della sua giovinezza, vi trascorre cinque anni prima di fare ritorno negli Stati Uniti, dove si dedica agli studi artistici.
Il suo amore per la Francia è però così forte da farla ritornare in Europa per un viaggio. La pittrice americana torna successivamente in patria, ma il suo legame con Parigi è così chiaro, da farla ritornare nel Vecchio Continente europeo, dove si stabilirà per il resto della sua vita.

La Cassatt dipinge numerose opere artistiche, realizzate seguendo lo stile pittorico dei grandi artisti impressionisti  come Manet, Monet, Sisley,ecc... I soggetti pittorici rappresentati nelle sue tele sono paesaggi naturalistici che vengono resi in modo molto armonico mediante l'utilizzo di colori molto intensi come il verde con tutte le sue tonalità cromatiche. La donna, nei suoi dipinti, dipinge spesso donne e bambini; un altro dei suoi soggetti pittorici ricorrenti è quello di madri e bambini che vengono rappresentati con uno sguardo sereno e dolce.

Una delle opere artistiche che verranno prese in esame è "Two women seated by Woodland Stream". Questo dipinto fa parte di una collezione privata di Parigi ed è stata elaborato dalla pittrice nel 1869. In questa tela vengono rappresentate due donne sedute ai piedi di un laghetto, che è circondato da una vegetazione rigogliosa e lussureggiante.
La natura da un'idea di serenità e di armonia, resa mediante l'uso di colori molto intensi come il verde per la colorazione della vegetazione, il marrone per la colorazione dei tronchi degli alberi, il riflesso della luce riprodotta dal laghetto è reso mediante l'uso del bianco, il quale viene a sua volta utilizzato anche per la colorazione degli abiti delle due donne che vengono rappresentate nell'opera.
Altri colori che vengono utilizzati sono il rosso per la colorazione dell'abito di una delle due donne e per i capelli di una delle due, il giallo per la colorazione dei capelli della donna che si trova a destra.
Lo stato d'animo dell'osservatore dinnanzi a questo quadro è quello di tranquillità e di stupore davanti alla bellezza della natura.

Un'altra opera artistica realizzata da Mary Cassatt è "Maternal kiss", dipinto nel 1897 e che è custodito presso il Philadelphia Museum of Art, negli Stati Uniti. In questo dipinto viene rappresentata una bambina tenuta in braccio dalla madre che viene dipinta di spalle. I colori che vengono utilizzati per dipingere questo ritratto familiare sono molto caldi e intensi: il giallo è il colore predominante ed è utilizzato per la colorazione dell'abito della donna e dei capelli della piccola fanciulla, il rosa pastello per la colorazione dei visi della donna e della bambina, il bianco per l'abitino e il nastro per capelli della piccola, il marrone per dipingere i capelli della madre e infine l'azzurro e il giallo sfumato per la realizzazione dello sfondo.
In questo dipinto l'obiettivo di Mary Cassatt è quello di rappresentare un quadro familiare che trasmetta all'osservatore tenerezza e serenità.

Infine un'altra tela dell'artista americana è: "Jeune fille au jardin", dipinta nel 1882 e conservata presso il Museo d'Orsay di Parigi. In questa tela viene rappresentata una giovane fanciulla intenta all'arte del ricamo. Ancora una volta la Cassatt rappresenta una scena di vita quotidiana, uno dei temi ricorrenti nelle sue opere.
Il viso e il busto della giovane donna vengono disegnati con dei contorni ben definiti, testimoniando la grande precisione dell'artista nella realizzazione della scena.
In secondo piano invece viene rappresentato il giardino, dove la ragazza si trova. I colori principali sono il bianco per la colorazione dei vestiti della fanciulla, il rosa per la colorazione della pelle, il rosso per la colorazione dei fiori, il verde per la vegetazione e il marrone per la colorazione dei capelli della giovane donna.

Anche nelle opere di Mary Cassatt è evidente l'amore per la natura e per la famiglia, che viene rappresentata in molte delle sue tele.

lunedì 10 ottobre 2011

La luminosità del paesaggio attraverso Jean-Baptiste Camille Corot


Jean-Baptiste Camille Corot è un importante pittore francese ed è uno dei principali esponenti della scuola di Barbizon. Tra i principali artisti della scuola di Barbizon si ricordano John Constable, Lorrain, Turner, Rousseau, Daubigny, Diaz, Millet, Harpignies, de Penne, ecc...
Il soggetto pittorico prediletto da Jean-Baptiste Camille Corot e dagli altri membri di questa corrente artistica è il paesaggio naturalistico, il quale viene dipinto nelle loro tele con degli accorgimenti pittorici molto accurati; per esempio viene resa molto bene l'idea del contrasto di luce, delle variazioni cromatiche per la rappresentazione del sottobosco. Gli artisti della scuola di Barbizon hanno realizzato le loro opere artistiche nel periodo compreso tra il 1830 e il 1870.

La natura viene rappresentata, nelle loro opere artistiche, in modo molto misurato e con grande umiltà. Corot e i suoi colleghi iniziano quindi a sperimentare la tecnica pittorica nota come "plain air", che diverrà intorno ai primi anni Settanta del 1800 uno degli elementi pittorici principali del movimento artistico impressionista.
Jean- Baptiste Camille Corot, per trarre ispirazione nei suoi dipinti, viaggia molto in Europa: si reca tre volte in Italia, visitando Roma, Venezia, Genova, la Toscana, viaggia in giro per la Francia, visitando la Normandia, la Borgogna e la foresta di Fontainebleau.
Uno degli elementi tipici della sua tecnica pittorica è senza ombra di dubbio la rappresentazione della luminosità, la quale rende i paesaggi naturalistici più armonici.
Essendo grande appassionato di mitologia, il celebre pittore francese ritrae nei suoi quadri anche divinità, pastori, ninfe che vengono inseriti all'interno di contesti naturalistici.

Una delle opere realizzate dall'artista durante il suo soggiorno a Roma nel 1826 è: "Il Colosseo visto dai giardini Farnese", che è custodito presso il Museo Louvre di Parigi. In questo dipinto, con grande accuratezza, il pittore rappresenta il Colosseo circondato dalla verdeggiante e luminosa vegetazione.
Corot in questo lavoro rende bene l'idea di luminosità, che fa apparire il paesaggio molto vivo e armonico allo stesso tempo.
L'elemento chiaroscurale è molto evidente nella rappresentazione della vegetazione posta in primo piano, la quale è resa con varie sfumature di colore verde. I colori utilizzati nel dipinto sono il giallo per la colorazione del Colosseo, il celeste per la colorazione del cielo e il verde per la rappresentazione della natura.

Sempre durante uno dei suoi soggiorni a Roma, Corot dipinge "Roma, Castel Sant'Angelo", custodito presso lo Sterling and Francine Clark Art Institute. In questo dipinto egli dipinge nei pressi del fiume Tevere di Roma Castel Sant'Angelo. L'elemento della luminosità è da subito evidente attraverso la rappresentazione del riflesso dell'acqua.
I principali colori utilizzati sono il celeste per la colorazione del cielo, il grigio per la colorazione della cupola della Basilica di San Pietro e dell'acqua del fiume, il giallo per la colorazione di Castel Sant'Angelo, il verde per la colorazione della vegetazione sul lato destro del dipinto e il marrone per la colorazione della barca a vela che fluttua sul fiume Tevere.

Un'altra delle sue opere è: "Salici sulla riva dell'acqua", dipinta nel 1855 e conservata presso il Museo d'Orsay di Parigi. Anche in questo dipinto, attraverso la rappresentazione del riflesso sull'acqua, l'artista francese rende bene l'idea della luminosità.
I colori predominanti sono il grigio con le sue varie sfumature di colore, il verde molto sfumato per la colorazione degli alberi e della vegetazione, il marrone per la rappresentazione dei due animali che si trovano sul lato destro del dipinto.

Jean-Baptiste Camille Corot è considerato come uno dei rappresentanti più significativi della scuola di Barbizon e come uno dei pittori che riesce meglio a dipingere en plain air.

sabato 8 ottobre 2011

Claude Monet e la rappresentazione della natura nell'impressionismo francese.


Claude Monet è uno degli esponenti più importanti dell'impressionismo francese e dai suoi quadri traspare la sua  grande passione per la pittura resa con elementi coloristici e pennellate molto intense che rendono l'idea di equilibrio, serenità e un grande amore per la natura, la quale suscita in lui un forte sentimento di stupore e meraviglia.

Un esempio attestante il forte legame tra Claude Monet e la natura è rappresentato da una tela nota nel mondo artistico con il nome "Coquelicots"(papaveri). Quest'opera artistica viene dipinta da Monet nel 1873 durante il suo soggiorno a Argenteuil, in Francia, dove l'artista si stabilisce fino al 1878. In questo quadro, che oggi è custodito presso il Museo d'Orsay di Parigi, Monet rappresenta la passeggiata fatta da una donna e un bambino in un campo di papaveri. Ancora una volta a essere posta in primo piano è la veduta paesaggistica, resa con grande intensità visiva dal pittore impressionista.

I colori predominanti sono il rosso per la colorazione dei papaveri, l'azzurro per la colorazione del cielo, il verde per dipingere il grande campo di papaveri e gli alberi che si scorgono sullo sfondo. L'idea che Monet vuole rendere nella tela è quella della serenità e dell'armonia che vengono trasmesse dalla natura circostante.
A rendere ancora una volta la sensazione di serenità è anche la bellezza della giornata trascorsa da madre e figlio durante un loro soggiorno estivo.
In secondo piano inoltre vengono rappresentati anche altri due personaggi che fanno parte integrante della scena rappresentata. E' inconfondibile per di più anche la tecnica pittorica dell'artista, che dipinge l'opera con delle pennellate molto vaste e intense. La donna e il bambino rappresentati in primo piano sono molto probabilmente la moglie di Monet, Camille e il figlio Jean. Oltre alla rappresentazione paesaggistica quindi il pittore francese ha come obiettivo quello di voler rappresentare anche il suo nucleo familiare in una calda giornata d'estate.

Un'altra opera artistica dipinta da Monet en plain air è "Train dans la campagne", in cui viene rappresentata la rigogliosità e la bellezza della natura circostante.
Il quadro viene realizzato nel 1870, prima della nascita del movimento artistico impressionista ed è oggi custodito sempre presso il Museo d'Orsay di Parigi. Il treno viene rappresentato in lontananza, per cui l'obiettivo dell'artista francese è quello di voler mettere in risalto la natura rigogliosa e viva, mettendo in secondo piano un elemento industriale come il treno. Con una tecnica pittorica che sarebbe poi stata un punto di riferimento per i futuri pittori impressionisti, Monet rappresenta ancora una volta una passeggiata effettuata da alcuni passanti su una distesa di verde.
I colori predominanti sono il verde, con tutte le sue tonalità cromatiche, il grigio e il bianco per la colorazione del cielo, il nero per dipingere il treno.

In entrambe le tele di Claude Monet quindi viene resa molto bene la serenità e la bellezza della natura, capace di creare nell'artista francese forti emozioni e suggestioni.

domenica 2 ottobre 2011

La donna nell'Antica Roma.

Nell'antica Roma repubblicana la donna doveva occuparsi delle faccende domestiche, doveva educare i figli, poteva partecipare ai banchetti, recarsi nei luoghi pubblici, come il teatro, le terme, il circo.
Nonostante fosse sottomessa al marito, la donna romana aveva dunque accesso ai luoghi frequentati dagli uomini, per cui la sua condizione sociale era migliorata in età repubblicana. Vi sono esempi di donne romane molto istruite che intrapresero la carriera artistica: Sulpicia ad esempio era una poetessa di grande fama e visse in età augustea.

Con il passare del tempo la donna romana continuava ad acquisire nuovi importanti diritti: le ereditiere ad esempio avevano il diritto di scegliere i loro tutori tra persone di fiducia, potevano divorziare talvolta dai loro mariti.
La condizione sociale della donna quindi era migliorata e quindi queste poterono emanciparsi rispetto al passato. Nell'antica Roma la donna era sempre sotto tutela, infatti, passava dalla tutela genitoriale a quella del marito. Dal punto di vista giuridico le donne non avevano però numerosi diritti: non avevano la tutela sui figli minori, non potevano rappresentare interessi di altri soggetti, non potevano predisporre  un testamento, ecc..
Grande prestigio aveva la matrona dal punto di vista etico-sociale; essa acquisiva grande potere e era molto rispettata all'interno del nucleo familiare ed è per questo motivo che veniva chiamata "domina" (signora).

Vi erano tre tipi di matrimonio nell'antica Roma: la conferreatio, che era caratterizzata dal rito della divisione delle focacce di farro, la cerimonia della coemptio (vendita simulata) e la cerimonia mediante manus (coabitazione per un anno), che considerava la donna come un qualunque altro bene posseduto dall'uomo.

La donna si occupava della casa, ma spesso tra le sue attività vi erano la filatura e la tessitura. Le donne di migliore estrazione sociale talvolta potevano ricoprire cariche sociali e religiose. Per esempio vi erano le Vestali, donne vergini che dovevano custodire il fuoco della dea Vesta. Erano considerate donne di inferiore estrazione sociale quelle provenienti dal mondo teatrale, dal circo, le prostitute che erano tenute in bassa considerazione rispetto alle matrone romane.
Esse non potevano indossare la stola (usata dalle matrone), non potevano contrarre matrimoni legittimi. Il trattamento peggiore era riservato alle concubine che erano straniere, dovevano essere fedeli all'uomo, in pubblico dovevano avere il volto coperto e dovevano occuparsi delle faccende domestiche: facevano la spesa, compravano i vestiti. Molte donne erano dotate di grande intelletto: ad esempio si ricorda la figura di Calpurnia, donna di fine gusto artistico, che leggeva le opere di Plinio il Giovane, cantando anche i suoi versi.

In sintesi nell'antica Roma la donna veniva molto rispettata soprattutto nel suo ruolo di "domina" (signora della casa) che si occupava della famiglia e dei figli.

mercoledì 28 settembre 2011

La donna nel modello sociale ateniese e in quello spartano.

Nell'antica Grecia la donna greca era rispettata dal punto di vista sociale, anche se il trattamento nei suoi confronti dipendeva soprattutto dall'estrazione sociale a cui apparteneva: vi erano ad esempio le donne ricche che conducevano uno stile di vita molto agiato presso le loro abitazioni; le donne povere invece dovevano lavorare, per cui passavano molto tempo fuori casa.

La donna non poteva inoltre godere di diritti politici e non poteva ricoprire cariche pubbliche e politiche, entrambi privilegi che erano riservati agli uomini. Esse trascorrevano molto tempo con le madri dei mariti, le quali dovevano provvedere alla loro educazione in merito alla conduzione della famiglia.
Nell'antica Grecia vi erano due modelli sociali femminili di riferimento, quello ateniese e quello spartano. Ad Atene gli uomini potevano avere al loro fianco quattro donne, le quali avevano un ruolo differente a seconda della loro condizione sociale: la moglie era colei che era promessa sposa all'uomo già dall'infanzia, si sposava all'età di quattordici anni e doveva dare alla luce i bambini; essa non godeva di diritti politici e non poteva partecipare alla vita sociale del suo sposo.

La concubina invece era straniera, aveva rapporti stabili con il suo amante, ma non poteva godere della sua protezione, poichè priva dei privilegi che erano riservati esclusivamente alla moglie; l'etera era una donna molto istruita, partecipava alla vita sociale maschile e veniva pagata; considerata la sua estrazione sociale più bassa, la prostituta era colei che per guadagnarsi da vivere doveva esercitare la sua attività nelle strade.
A Sparta invece le donne godevano di maggiori libertà,come ad esempio il dedicarsi alla ginnastica, alla danza, al canto.
Ad occuparsi dell'educazione dei figli, a Sparta, erano in genere le nutrici e le schiave che si dovevano occupare anche delle faccende della casa. Mentre a Sparta le donne avevano varie libertà, le donne ateniesi-soprattutto le mogli- avevano molti più limiti, infatti, non potevano partecipare alla vita sociale della polis, non potevano andare in luoghi pubblici come il teatro e non potevano partecipare ai banchetti.
La condizione sociale delle concubine era invece più svantaggiata, poichè viveva con l'uomo senza godere però della sua protezione.

Le etere invece potevano partecipare alla vita sociale, venivano pagate ed erano molto istruite. Il gradino sociale più basso era quello occupato dalle prostitute che non erano ben considerate nella società greca per via del mestiere che esercitavano. Mentre le donne più agiate trascorrevano il loro tempo a casa, le donne più povere trascorrevano parte del loro tempo nei luoghi pubblici, perchè dovevano lavorare.
Le compere invece venivano fatte dalle schiave, perchè era uno dei loro compiti. Le bambine non andavano a scuola e dovevano aiutare le loro madri nella conduzione degli affari familiari. Talvolta le madri insegnavano loro a scrivere e leggere. anche se ciò era contro l'etica morale maschile. Le donne più povere potevano vendere cibo e abiti nei mercati e si dedicavano alla mietitura.
Inoltre in occasione dei Giochi olimpici le donne non potevano nemmeno avvicinarsi al luogo in cui si teneva la manifestazione sportiva.

In sintesi nell'antica città di Atene la donna non aveva molti diritti e era soggetta a numerose limitazioni imposte dal modello sociale maschile, a Sparta invece esse avevano maggiori libertà.

mercoledì 14 settembre 2011

Il senso dell'armonia e dell'equilibrio nel paesaggio attraverso Alfred Sisley, Camille Pissarro e Berthe Morisot.


Uno dei soggetti pittorici ricorrenti nell'impressionismo francese è il paesaggio naturalistico, rappresentato dai suoi principali esponenti con grande autonomia e spesso con delle pennellate rapide di colore intenso e vivace. Il paesaggio viene rappresentato nelle opere artistiche impressioniste con delle tonalità cromatiche molto vive, infatti, prevale l'uso di colori come il verde chiaro, il verde scuro, il giallo con le sue varie sfumature di colore, il celeste per la rappresentazione del cielo, il bianco per dipingere le nuvole.
Nelle opere artistiche dei pittori impressionisti inoltre vengono spesso dipinti bellissimi fiori dalle varie tonalità cromatiche, i quali rendono chiaramente l'idea della bellezza e dell'armonia. Spesso le opere artistiche dei principali pittori impressionisti vogliono rendere visibile, attraverso il paesaggio rappresentato, il loro stato d'animo. Spesso vi sono artisti, come Claude Monet, che davanti alla bellezza della natura provano grande stupore e meraviglia, così da rappresentare questi sentimenti nelle loro tele.

Una rappresentazione paesaggistica è riscontrabile nell'opera di Alfred Sisley "Guardia campestre nella foresta di Fontainebleau", che è stata dipinta nel 1870 e che fa parte di una collezione privata di New York.
In questa tela il soggetto pittorico è una guardia campestre, circondato dalla fitta vegetazione della nota foresta francese di Fontainebleau.
Questo dipinto è realizzato con una tecnica pittorica a olio e i colori predominanti che sono utilizzati dall'artista sono il verde con le sue varie tonalità chiare e scure per dipingere la vegetazione della foresta, il giallo chiaro per rappresentare la strada, il grigio sfumato per rappresentare il colore del cielo e il marrone per dipingere i tronchi degli alberi. L'elemento evidente in questo opera è l'uso di un colore vivace come il verde per la vegetazione.

Camille Pissarro è un altro dei grandi artisti impressionisti che rappresenta bellissimi paesaggi nei sui quadri. In "The chestnut Trees at Osny ", dipinto realizzato nel 1873 e facente parte di una collezione privata dello Stato americano del New Jersey, l'artista rappresenta un paesaggio con in primo piano quattro castagni.
I colori utilizzati nel dipinto sono molto vivaci e trasmettono una sensazione di tranquillità e di grande equilibrio; il verde e il marrone vengono utilizzati sia per la colorazione degli alberi sia per la colorazione della grande distesa verde, il giallo e il marroncino chiaro che vengono utilizzati sullo sfondo servono per rappresentare i fiori di campo e le grandi distese circostanti e infine il colore celeste chiaro viene impiegato per la colorazione del cielo.
Camille Pissarro realizza questo dipinto con una tecnica pittorica unica durante una bella giornata di sole.

Un altro paesaggio viene dipinto nel 1879 da Berthe Morisot nell'opera "Jour d'été". Questo celebre quadro è custodito presso il National Gallery di Londra. In questo dipinto vengono rappresentate due donne che trascorrono il loro tempo libero presso il lago di Boulogne. Una delle due signore viene rappresentata di profilo, mentre l'altra sembra essere in posa. Uno degli elementi più evidenti di questa tela è il riflesso del cielo sull'acqua (elemento ricorrente tra i pittori impressionisti) che viene rappresentato con delle pennellate molto accurate e rapide.
I colori predominanti della tela sono il celeste, l'azzurro, il bianco, il verde per rappresentare la vegetazione circostante e il marrone chiaro. Lo stato d'animo che l'osservatore ha nell'ammirare questo quadro è quello di emozione davanti alla serenità trasmessa dalla natura.

In queste tre tele quindi Alfred Sisley, Camille Pissarro e Berthe Morisot rappresentano la bellezza e l'equilibrio della natura, la quale viene rappresentata con dei colori molto intensi e vivaci.

venerdì 9 settembre 2011

L'avvento al potere di Maximilien Robespierre.


Maximilien Robespierre salì al potere in Francia nel 1793 e durante il suo governo egli non solo emanò due atti legislativi molto impopolari-la "Legge dei sospetti" e la "Legge del pratile"- che erano volti a colpire tutti quei cittadini francesi, i quali avessero osato porsi contro le Istituzioni repubblicane e di averle in vari modi tradite, ma  fece anche arrestare ingiustamente dei cittadini francesi che non avevano partecipato ai complotti orditi contro le Istituzioni repubblicane.
Maximilien Robespierre quindi, a capo del suo governo, instaurò una politica molto impopolare nota anche come regime del terrore o anche con il nome di Terrore. Questo periodo storico che va dal 1793 al 1794 quindi sarà uno dei periodi storici più bui che la Francia rivoluzionaria dovette affrontare.

Le persone che morirono in quel triste biennio furono tantissime in particolar modo a Parigi e numerosi furono i personaggi noti che furono condannati a morte; tra essi si ricordano Antoine Laurent Lavoisier, Philippe Egalité, Maria Antonietta di Francia. Le condanne a morte venivano quasi sempre eseguite mediante la ghigliottina, strumento utilizzato sovente nella Francia rivoluzionaria.
Il governo guidato da Maximilien Robespierre colpì anche numerosi avversari politici che appartenevano sia all'ala moderata sia all'ala radicale, i quali furono uccisi sempre con la pratica della ghigliottina; tra questi ricordiamo De la croix, Danton, Desmoulins. La situazione diventava sempre più drammatica in seno al Paese, poiché il livello di violenza che si stava raggiungendo era molto elevato.

Se in politica interna la situazione era difficile da governare, in politica estera il governo ottenne dei buoni risultati soprattutto nell'ambito della difesa dei confini nazionali, infatti, le truppe francesi riportarono una vittoria decisiva nella battaglia di Fleurus(26 giugno 1794) contro le truppe della Prima Coalizione. In questo periodo il governo del Terrore inoltre riuscì anche a sedare l'insurrezione federalista che era scoppiata all'interno del Paese.

Anche all'interno dello stesso Comitato di Salute Pubblica, di cui faceva parte anche Robespierre, ci si era resi conto che questi stava esagerando nella sua condotta politica. Ci si era resi conto che la situazione non era più sostenibile e che si doveva dare un freno alla spietata politica condotta dagli esponenti del regime del Terrore. Il 27 luglio 1794 i membri delle varie coalizioni partitiche francesi riuscirono finalmente a trovare un accordo per riuscire in tutti i modi a far decadere Robespierre e i membri del suo governo dittatoriale.
La situazione divenne sempre più sfavorevole per Robespierre che cercò di fuggire alla volta del palazzo del municipio di Parigi, mentre le milizie della Convenzione tentavano di arrestarlo. In quello stesso giorno egli, insieme agli altri esponenti del governo, fu privato delle sue cariche e destituito.

Nonostante la fuga tentata verso il municipio della capitale francese, egli venne arrestato dalle truppe della Convenzione. Per evitare l'arresto, Robespierre cerco di suicidarsi con un colpo di pistola, ma non riuscì nel suo intento. Dopo essere stato condotto alla Conciergerie per un riconoscimento d'identità insieme agli altri uomini a lui alleati, la sua esecuzione fu eseguita immediatamente con la pratica della ghigliottina.
Con l'esecuzione di Robespierre e dei suoi fedeli alleati si era deciso quindi di porre fine così a quel periodo di terrore che aveva sconvolto la Francia in quel biennio.

lunedì 29 agosto 2011

Pablo Picasso, il fondatore del cubismo


Pablo Picasso nasce in Spagna e durante l'adolescenza viene subito indirizzato dal padre, il quale svolge la professione di professore presso la scuola d'arte di Malaga, verso il mondo dell'arte. Durante l'adolescenza il futuro artista spagnolo frequenta l'Accademia delle Belle Arti di Barcellona e successivamente l'Accademia d'arte di Madrid. Nei primi anni del 1900 l'artista spagnolo si reca a Parigi, in cui successivamente decide di trasferirsi per sempre.
Fin dall'inizio della sua carriera Pablo Picasso inizia a dipingere le sue opere artistiche con una tecnica pittorica molto particolare, che sarà oggetto di grande ammirazione.
Dal 1901 al 1904 egli dipinge persone provenienti da ceti sociali molto disagiati, dall'aria triste e ritratti in contesti di grande isolamento. Il colore che prevale nelle tele realizzate dal pittore in questo periodo è il blu con tutte le sue tonalità di colore. In questi anni quindi egli realizza tutta una serie di opere artistiche che rientrano in quello che viene definito "periodo blu".

Nel biennio successivo invece realizza tutta una serie di quadri che rientrano nel "periodo rosa"; il colore utilizzato è prevalentemente il rosa e i soggetti pittorici rappresentati sono saltimbanchi, esponenti del circo, maschere come ad esempio Arlecchino.
Nel biennio compreso tra il 1906 e il 1907 Picasso rimane affascinato anche dalla scultura africana e inizia a sperimentare nella sue tele una nuova tecnica pittorica che lo farà diventare uno dei più celebri esponenti del cubismo.

L'opera più celebre da lui realizzata e che lo lega al movimento artistico cubista è: "Les Demoiselles d'Avignon". Questo celebre dipinto è realizzato da Picasso nel 1907 ed è custodito presso il MoMA di New York. In questo quadro l'intento del pittore spagnolo è quello di voler sperimentare un nuovo stile pittorico che sia originale.
I soggetti pittorici ritratti sono cinque donne che si trovano all'interno di una casa d'appuntamento. Il soggetto del dipinto viene ripreso da un'altra famosa opera del celebre pittore francese Paul Cézanne: "Le grandi bagnanti". Ricercando continuamente nuovi canoni stilistici originali, Picasso dipinge le cinque donne in modo molto differente: ad esempio le due donne rappresentate sulla destra assomigliano in modo impressionante ai soggetti artistici riprodotti nelle sculture africane. Anche la luce che viene utilizzata nella tela è irreale, infatti, le parti del corpo vengono dipinte con delle tonalità chiare, mentre la deformazione dei corpi femminili viene rappresentata mediante delle tonalità di colore più scuro.

Gli elementi geometrici sono molto evidenti nella tela, infatti, le immagini rappresentate sono realizzate attraverso l'utilizzo di piani solidi che si intersecano tra di loro. Inoltre caratteristico dell'opera è l'uso delle angolazioni, le quali fanno sembrare i corpi delle singole donne un blocco unico. Vi sono per esempio degli  elementi innaturali in "Les Demoiselles d'Avignon" come la rappresentazione di un naso di profilo su un volto rappresentato orizzontalmente.
Quest'opera è quindi considerata come l'opera con cui Picasso fonda il movimento artistico cubista, sperimentando tutta una serie di tecniche pittoriche che rompono con i tradizionali schemi pittorici.

Un'opera che invece appartiene al "periodo rosa" è "Famiglia di acrobati con scimmia", quest'opera viene dipinta nel 1905 e oggi è conservata presso il Konstmuseum di Göteborg. In quest'opera viene rappresentata una giovane famiglia di acrobati. La donna rappresentata tiene in grembo il suo bambino, mentre alla sua sinistra viene ritratto il giovane marito e alla sua destra una scimmia. 
Il contesto rappresentato dall'artista è più allegro rispetto a quelli rappresentati nelle tele facenti parte del "periodo blu" e il colore predominante è il rosa con le sue varie sfumature di colore. 


Pablo Picasso è considerato come uno degli artisti più originali e innovativi dell'arte pittorica contemporanea e tutt'oggi i suoi dipinti sono apprezzati notevolmente in tutto il mondo. 

giovedì 25 agosto 2011

Amedeo Modigliani: genio artistico e una vita dedicata alla sua più grande passione, l'arte.


Amedeo Modigliani vive in Toscana, dove trascorre un'infanzia non molto spensierata a causa delle cattive condizioni economiche della sua famiglia, la quale è di origine ebraica. Il padre, infatti, possiede un'impresa di mezzadria in Sardegna che però presto finisce in una situazione di bancarotta finanziaria. Fin dalla sua giovane età ha una grande passione per il disegno, che lo condurrà in futuro a diventare un grande artista italiano. Sebbene versi in condizioni di salute molto precarie anche in giovane età, Amedeo Modigliani decide di lavorare presso lo studio di Guglielmo Micheli, dove ha l'occasione di conoscere Giovanni Fattori.
Dopo aver frequentato una scuola d'arte a Firenze, nel 1903 inizia a frequentare l'Istituto per le Belle Arti di Venezia.
Tre anni dopo si trasferisce a Parigi, stabilendosi a Le Bateau-Lavoir (che si trova nel quartiere di Montmartre, noto come il quartiere degli artisti). Amedeo Modigliani rimane molto impressionato dalla tecnica pittorica di Henri de Toulouse-Lautrec, a cui si ispira nei suoi primi lavori.

Successivamente l'artista italiano inizia a dipingere nuove opere artistiche, adottando una tecnica pittorica originale e unica che lo condurranno a realizzare in tempi molto rapidi numerosi ritratti. Una volta terminata la realizzazione dei suoi dipinti, egli non li sottopone mai a nuovi ritocchi. Nel 1909, essendo molto colpito dall'arte africana e dall'arte primitiva, egli inizia a dedicarsi anche all'attività scultorea. Mentre realizza nuove sculture, la polvere del legno e dei materiali che utilizza per la loro lavorazione fanno peggiorare le sue condizioni di salute, le quali sono molto cagionevoli.
In questa circostanza il pittore decide quindi di dedicarsi esclusivamente alla pittura, tenendo la sua prima mostra nel 1917; il proprietario dei locali in cui le opere vengono esposte lo costringe però a interrompere la mostra, poiché tra i ritratti da lui realizzati vi sono dei nudi. Dopo essersi trasferito nel sud della Francia, l'artista continua a dipingere numerosi ritratti e raramente qualche paesaggio.

Nel 1919 egli ritorna a Parigi e proprio mentre le sue opere artistiche iniziano ad avere giudizi positivi da parte della critica artistica francese, il suo stato di salute peggiora. Amedeo Modigliani viene stroncato da una meningite tubercolotica nel gennaio del 1920, avendo dipinto numerosi ritratti che svelano il suo grande talento artistico.

Uno dei suoi celebri dipinti è "Jeanne Hébuterne con cappello", che viene dipinto nel 1918 e che oggi fa parte di una collezione privata giapponese. In questo dipinto, realizzato con una tecnica pittorica a olio, il soggetto pittorico è la giovane moglie di Modigliani, Jeanne che viene rappresentata con uno sguardo pensante. Uno degli elementi che non sfugge assolutamente allo spettatore è la rappresentazione del collo della donna, il quale è dipinto con lunghe pennellate dai toni molto caldi.
Un altro aspetto molto importante che è chiaramente presente nel dipinto è lo studio molto attento della luce, la quale viene rappresentata con una grande intensità in particolar modo sotto il cappello della giovane donna. I colori che l'artista utilizza nella tela sono il giallo con le sue tonalità molto calde, il nero per dipingere il vestito, il verdino e il colore castano dei capelli.

Un altro dipinto realizzato dall'artista nel 1918 è "Ritratto di Jeanne Hébuterne di profilo", che è oggi parte integrante di una collezione privata di Parigi. In quest'opera viene ritratta la sua giovane moglie francese, la quale ha uno sguardo dolce e molto attento. In questo quadro i colori prevalenti sono il nero, il marrone, il rosa chiaro della pelle, il marrone e il bianco-grigio per la colorazione del muro.
L'opera è realizzata con delle pennellate molto definite e anche in essa è molto evidente la rappresentazione del lungo collo della giovane.

Un'altra opera dipinta dal pittore italiano nel 1919 è "Zingara con bambino"che è custodito presso il National Gallery of Art di Washington, in cui viene ritratta una donna con un bambino in grembo. I colori che il pittore utilizza in questo dipinto, realizzata con una tecnica di pittura ad olio, sono molto tenui, ma allo stesso tempo mettono in risalto il soggetto pittorico ritratto; tra le tonalità di colore scelte da Modigliani vi sono il celeste, il bianco, il rosso, il rosa, il nero per dipingere la copertina del bambino, il castano dei capelli della donna, il colore bruno per dipingere la pelle.

Amedeo Modigliani, noto con gli pseudonimi di Dedo e Modì, è stato un artista che ha vissuto una breve vita, ma il suo genio creativo lo ha condotto a dipingere quadri che sono apprezzati in tutto il mondo.



giovedì 18 agosto 2011

Henri de Toulouse-Lautrec e l'elemento artistico della linea.



Henri de Toulouse-Lautrec proviene da una nobile famiglia francese. La sua vita però è segnata presto dal divorzio tra i suoi genitori, infatti, egli si trasferisce insieme alla madre a Parigi. Durante gli anni che passa a Parigi Henri de Toulouse-Lautrec rimane vittima di due incidenti che segneranno per sempre la sua vita:  scivola sul parquet della sua abitazione natale di Alby e si rompe il femore sinistro e successivamente, mentre si trova a Barèges, cade in un grande fosso e si rompe la gamba destra. Egli è molto sfortunato, poiché essendo nato da un'unione matrimoniale tra consanguinei, ha anche delle malattie genetiche.
Henri de Toulouse-Lautrec si appassiona all'arte già durante la sua infanzia, essendo iniziato alla pittura da René Princetau, un pittore francese amico del padre. L'artista francese inizia a cimentarsi alla realizzazione di opere artistiche ritraenti scene di vita familiare e soggetti sportivi.

Successivamente l'artista francese inizia a frequentare lo studio d'arte del celebre pittore francese Léon Bonnat, avendo quale obiettivo quello di imparare a dipingere seguendo la tecnica pittorica di quest'ultimo.
Egli vive nel quartiere di Montmartre e i soggetti pittorici della sue opere artistiche sono soprattutto le ballerine, i clienti che frequentano i locali dove lui è solito recarsi.
Il pittore ha una vita breve, ma intensa, infatti realizza numerose tele che oggi sono oggetto di grande ammirazione a livello mondiale. L'artista muore all'età di trentasette anni a causa dell'alcolismo. L'elemento più importante del suo stile pittorico è l'utilizzo della linea che, essendo ben definita, mette in rilievo forme, spazi e i corpi delle persone che ritrae. Egli inoltre realizza anche numerosi manifesti molto celebri, che saranno d'ispirazione per molti artisti futuri.

Toulouse-Lautrec non vuole essere parte integrante del mondo aristocratico di cui anche lui fa parte, non solo a causa dei suoi problemi di salute, ma anche perché è in grado di cogliere  negli ambienti poveri che frequenta la vera generosità d'animo e la sincerità delle persone.

Una delle sue opere più celebri è il manifesto artistico intitolato: "Moulin Rouge" e realizzato dal pittore nel 1891. In questo manifesto egli riesce a esprimere tutto il suo estro creativo, che è ben esplicato da uno degli elementi più noti della sua tecnica pittorica, la linea che nell'opera realizzata per il Moulin Rouge mette in risalto sia i due soggetti danzanti sia lo spazio che viene ben sottolineato.
I colori predominanti del manifesto sono il giallo, il nero, l'arancio e il grigio. Molto importante è l'utilizzo da parte di Toulouse-Lautrec degli elementi grafici che sono posti in grande rilievo nel suo lavoro artistico. Molto importante è, infatti, l'uso delle scritte in gran rilievo in questo celebre lavoro.

Un'altra tela dipinta dal pittore francese nel 1890 è "La donna con i guanti", in cui viene ritratta la modella Honorine Platzer seduta in posa presso il giardino del padre di Toulouse-Lautrec. La donna sarà nuovamente uno dei soggetti pittorici in altre tre opere dell'artista. La donna viene ritratta di profilo nell'atto di tenere con la mano il suo ombrellino. Il suo abbigliamento molto elegante e composto sottolinea la fierezza e il grande portamento della modella durante la realizzazione dell'opera.
I colori utilizzati dall'artista per dipingere il suo lavoro sono molto caldi e tenui, infatti, prevalgono il giallo, il verde, il rosso dei capelli della Platzer,  il marrone chiaro, il rosa per rendere l'idea della pelle. Anche in questo quadro è molto evidente l'utilizzo dell'elemento artistico della linea che delinea con grande precisione il corpo della donna.

Un altro lavoro dell'artista è "Modella nello studio-Helene Vary", che è custodito presso il Kunsthalle di Brema. Quest'opera ritrae la modella Helene Vary seduta su una sedia, mentre tiene in mano dei fogli di carta. Anche in questo dipinto l'elemento artistico della linea è molto evidente, poiché viene utilizzata per la realizzazione degli spazi circostanti, per dipingere il corpo della donna e per mettere in risalto le forme.
I colori predominanti sono il nero, il giallo, il celeste, il marrone, il rosso dei capelli della modella e il bianco.

Henri de Toulouse-Lautrec oggi è considerato come uno degli artisti più espressivi dell'arte francese e molte delle sue opere riscuotono grande successo in tutto il mondo.



mercoledì 10 agosto 2011

La Rivoluzione francese: l'avvento al potere dei montagnardi.



Con l'eliminazione dei girondini dalla scena politica del Paese, presero le redini del potere in  seno alla Convenzione Nazionale francese i montagnardi che da sempre appoggiavano le sorti dei cittadini francesi. Gli eventi che si susseguirono dopo le prime fasi della Rivoluzione francese furono drammatici: le truppe della Prima Coalizione ormai stavano accerchiando il Paese, riportando varie conquiste sul terreno di battaglia francese e la situazione politica, economica e sociale francese era difficile e al collasso. 
Un terribile episodio, durante il periodo del terrore francese, fu quello che nel 1793 condusse alla morte del politico Jean-Paul Marat; egli fu ucciso da Charlotte Corday, che fu successivamente condannata a morte. 

Nel frattempo il Comitato di Salute Pubblica era sotto il controllo di Maximilien Robespierre, che cercò di realizzare una politica tesa ad aiutare i cittadini francesi, le cui condizioni economiche erano peggiorate e a risollevare la situazione economica del Paese. Sul piano politico Robespierre continuò, come altri suoi predecessori, a portare avanti la politica del terrore contro tutte le persone che si sarebbero opposte ai principi e al governo creatosi in seguito alla Rivoluzione francese. 
Nel 1794 il governo rivoluzionario decise di elaborare la Costituzione Montagnarda, la quale aboliva la schiavitù e riconosceva diritti importanti per tutti sul piano economico e sociale. Il nuovo Testo costituzionale proclamava quindi diritti e principi molto importanti soprattutto per il popolo francese. In realtà la nuova Costituzione non fu mai promulgata come testo ufficiale. 
Le leggi che furono varate in questo periodo furono proposte dal Comitato di Salute Pubblica; una delle leggi più impopolari fu quella che obbligava tutti gli uomini maschi che avevano dai diciotto ai venticinque anni a prestare servizio militare, poichè la Francia era coinvolta nella guerra contro le Potenze controrivoluzionarie. 

Il Paese era sempre più in preda alla dissoluzione dal punto di vista economico, sociale e politico e la situazione peggiorava sempre più nel periodo del terrore a causa soprattutto della conduzione politica dei montagnardi. Chiunque osasse opporsi alla rivoluzione era preso di mira. A peggiorare la situazione interna francese contribuì anche la "Legge dei sospetti", che prevedeva l'arresto e la condanna a morte senza processo per coloro che osassero porsi contro il governo rivoluzionario francese. Un'altra legge impopolare del 1793 fu la Legge contro gli accaparramenti, che prevedeva anche la condanna alla pena di morte per chi detenesse in luoghi chiusi beni di prima necessità come farina, carne burro,ecc...
Durante il regime del terrore si assistette anche al processo di laicizzazione nazionale in seno al Paese, accompagnato quindi dalla "scristianizzazione", dall'arresto di numerosi uomini ecclesiastici e dalla confisca di numerosi beni della Chiesa cattolica. In quello stesso anno venne anche introdotto il Calendario Rivoluzionario francese, che sostituiva il vecchio Calendario Gregoriano. 

La situazione non era più tollerata in seno al Paese e presto Robespierre dovette intervenire, creando la Commissione per la libertà di culto. In quello stesso anno si assistette anche a un altro drammatico evento, l'esecuzione capitale della regina di Francia, Maria Antonietta; la regina fu uccisa in Place de la Revolution il 16 ottobre 1793. La Francia viveva quindi uno dei periodi più bui e duri della sua storia e presto vi sarebbe stato l'avvento al potere di Maximilien Robespierre. 


lunedì 8 agosto 2011

La Rivoluzione francese e il periodo del terrore.


Nel 1792 la Francia era sia alle prese con gli sconvolgimenti provocati dalla Rivoluzione francese sia coinvolta nella drammatica guerra che la contrappone all'Austria e alla Prussia, che purtroppo non stava avendo gli esiti sperati, poiché l'esercito francese si era mostrato impreparato nel corso delle varie battaglie combattute.
Se in politica estera la situazione era difficile da fronteggiare, in politica interna la situazione del Paese stava peggiorando, al punto che si verificarono degli episodi caratterizzati da grande spargimento di sangue e violenza, noti come "Massacri di Settembre".
In occasione dei Massacri di Settembre furono uccisi numerosi aristocratici, membri del clero francese, uomini politici, che venivano accusati di prese di posizione controrivoluzionarie. I cittadini francesi erano in grande tumulto, in quanto la rivoluzione francese doveva essere portata avanti fino in fondo in nome degli ideali di fratellanza, eguaglianza e libertà. Molti quindi furono i morti in quell'anno e lo stato di tensione cresceva sempre più in seno al Paese. 

Le forze politiche in campo in questo periodo erano tre: i girondini, che erano contro un eventuale ritorno della forma di governo monarchica in Francia e che avevano il sostegno della borghesia (le loro idee erano molto moderate); i montagnardi, che sostenevano la causa popolare e che si ponevano quindi su posizioni molto radicali e infine i centristi, che non avevano delle idee politiche ben definite. Se la situazione all'interno del Paese era difficile da gestire, poiché i cittadini francesi erano in fermento per delle nobili cause, anche la situazione sul fronte di battaglia non era di facile gestione. Le Forze Armate francesi ottennero nuovamente la fiducia dell'opinione pubblica francese, in quanto riportarono numerose vittorie sul campo a Verdun, Worms, Spira, Magonza, Francoforte sul Meno, Jemmapes. 
Gli esiti della guerra quindi furono favorevoli per la Francia, che riuscì ad annettere tutti i territori conquistati. 

Nell'inverno del 1792 si assistette anche all'arresto del re Luigi XVI, che venne processato come un semplice cittadino francese con l'accusa di alto tradimento e cospirazione contro la Nazione francese. Dopo un lungo processo la maggioranza dei membri della Convenzione Nazionale, il 15 gennaio 1793, decise che il re Luigi XVI doveva essere condannato a morte. Il re venne giustiziato la sera di quello stesso giorno.

L'uccisione del sovrano francese condusse i vari Paesi europei a stringere un'alleanza-nota come Prima Coalizione- che li avrebbe portati ad accerchiare la Francia. Questi paesi erano: Inghilterra, Impero russo, Prussia, Austria, Spagna, Portogallo, Regno di Napoli, Granducato di Toscana, Regno di Sardegna, Repubblica delle Sette Province Unite e Stato pontificio. Circondata da queste Potenze, la Francia dovette dichiarare loro guerra il 1° febbraio 1793. I girondini e i membri della Convenzione Nazionale francese decisero che sarebbero stati arruolati uomini provenienti dal popolo; questa impopolare decisione scatenò l'ira dei cittadini francesi che organizzarono delle vere e proprie sommosse popolari, in modo da ostacolare tale decisione.
Si aprì quindi quella fase storica nota come l'epoca del terrore, poichè i politici decisero di condannare a morte chi si fosse opposto ad arruolarsi.

Nel Paese la condotta politica dei girondini, che erano i principali esponenti del governo repubblicano, era diventata impopolare anche a causa della cattiva gestione economica, la quale comportò l'aumento dell'inflazione. I montagnardi ottenevano sempre più forti consensi popolari. Un altro evento difficile da gestire era la rivolta dei cittadini della Vandea, che non erano d'accordo con l'arruolamento forzato dei cittadini francesi. La rivolta fu repressa con violenza dai repubblicani al governo, causando la morte anche di donne e bambini.
Ad alimentare il clima di terrore nel Paese vi fu anche la decisione dei repubblicani di istituire il Tribunale Rivoluzionario e il Comitato di Salute Pubblica diretto da Maximilien Robespierre. Entrambi gli organi furono creati con l'intento di stroncare tutte le possibili opposizioni al regime repubblicano.

Presto i montagnardi, appoggiati dai sanculotti decisero di prendere in mano la situazione e, dopo vari scontri,  i girondini che erano considerati i responsabili della difficile condizione economica del popolo, vennero eliminati dalla scena politica francese e i loro principali esponenti furono condannati a morte mediante la pratica della ghigliottina. Con l'allontanamento politico dei giacobini, a prendere le redini del potere in seno alla Convenzione Nazionale francese furono i montagnardi, sostenuti dai sanculotti. 




mercoledì 3 agosto 2011

La Rivoluzione francese fino all'instaurazione della Prima Repubblica Francese


Con la presa della Bastiglia, la situazione politica del Paese era ancora instabile e la Rivoluzione francese quindi era ancora in atto. In seguito ai fatti che condussero la Francia a intraprendere un nuovo corso politico, scoppiò la rivolta dei contadini, i quali non tolleravano più il fatto di dover pagare la maggior parte delle tasse del Paese. Pochi giorni dopo l'inizio della Rivoluzione francese, che aveva raggiunto l'apice con la presa della Bastiglia, i contadini decisero di iniziare il loro atto di forza, prendendo d'assalto numerosi castelli, bruciando i documenti che erano il simbolo del potere feudale e uccidendo vari uomini influenti della Francia.
Presto quindi gli esponenti che facevano parte della nuova Assemblea Nazionale francese dovettero procedere verso un processo di riforma di grande portata, poiché furono aboliti i privilegi delle classi più ricche del Paese e tutti i ceti sociali avrebbero dovuto pagare le tasse in modo equo.

Il 26 agosto 1789 fu anche redatta l'importante "Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino", secondo cui dovevano essere concessi a tutti i cittadini francesi diritti fondamentali come le libertà(tra cui la libertà di stampa e di parola), l'eguaglianza sancita di tutti i cittadini davanti alla legge, il diritto per tutti di avere accesso alla proprietà privata, la resistenza all'oppressione, la sovranità popolare, che permetteva al popolo di scegliere autonomamente i suoi rappresentati politici. in sostanza quindi la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino era da preludio alla stesura della futura Costituzione francese.
Sia la rivolta dei contadini che il nuovo testo che sanciva i diritti e i doveri dell'uomo e del cittadino furono degli eventi molto importanti per il Paese, che iniziava a credere nella fratellanza e nella libertà.
Il 3 settembre 1791 venne varata inoltre la nuova Costituzione francese, accolta con un grande entusiasmo popolare; infatti, questo testo permetteva solo a coloro che pagavano le imposte di votare in seno al Paese(la maggior parte dei cittadini francesi).

Con la nuova Costituzione, la Francia diventava una monarchia costituzionale e due erano gli organi più importanti: l'Assemblea legislativa che aveva il compito di far approvare le leggi del Paese e il sovrano che, avendo potere esecutivo, poteva imporre un veto sulle leggi da approvare. In questa fase storica della Rivoluzione francese si affermarono anche tre movimenti politici: i giacobini che erano vicini alle rivendicazioni popolari e che volevano ancora nuove conquiste per il popolo, i foglianti che appoggiavano idee più moderate e volevano escludere dal processo di riforme i cittadini francesi e i girondini che invece appoggiavano la nascita in Francia di un governo di tipo repubblicano e una lotta contro i Paesi assolutistici dell'epoca.
Nonostante i grandi progressi fatti, in seno al Paese si riacutizzarono tre questioni molto complesse: l'opposizione del clero alla decisione del governo costituzionale di confiscare i beni ecclesiastici, la crescita del debito pubblico e l'atteggiamento non amichevole da parte della classe aristocratica nei confronti del nuovo governo.

Preoccupato dall'evolvere degli eventi, il re Luigi XVI decise di scappare con la famiglia dalla Francia; la sua fuga fu però scoperta e il re e i membri della sua famiglia furono fatti prigionieri presso il palazzo delle Tuileries. Il re era stato anche sospeso dalle sue cariche politiche.
Nel 1792 un altro evento sconvolse la Francia, la quale era già scossa dagli episodi che si verificarono nel corso della Rivoluzione; infatti, il Paese dichiarò guerra all'Austria che godeva invece del prezioso appoggio dato dai prussiani. I francesi persero in occasione di numerose battaglie, essendo impreparati dal punto di vista militare. La situazione era talmente al punto che il re fu fatto prigioniero presso il palazzo delle Tuileries dal popolo in rivolta. In quest'occasione morirono numerosi nobili e preti.

Sempre nello stesso anno l'Assemblea legislativa prese in mano la situazione, decidendo di promulgare delle elezioni a cui avevano accesso al voto tutti i cittadini. Queste elezioni servivano per eleggere una nuova Assemblea che avrebbe condotto alla stesura di un nuovo Testo costituzionale.
Dopo la formazione della Convenzione Nazionale, la Francia passò da un regime politico monarchico a un regime politico repubblicano.

La guerra contro l'Austria e la Prussia non si era ancora conclusa e le truppe francesi nel 1793 ottennero il controllo della Savoia e del Belgio. In realtà però la situazione stava volgendo al peggio per i francesi che erano sempre più isolati dal punto di vista internazionale, infatti, la maggior parte dei Paesi europei appoggiava le altre due Potenze in campo. La guerra era quindi ben lungi dal concludersi e altri eventi drammatici avrebbero colpito la Francia.